15 agosto 2021

Festa all’Alpe di Era per un Ferragosto nel segno della tradizione. E di una calda giornata di sole

Un momento della messa celebrata da don Tommaso Frigerio (fotoservizio Alberto Locatelli).


(C.Bott.) Tradizione rinnovata, nella solennità dell’Assunta, all’Alpe di Era. Anche oggi, come ogni 15 agosto, in tanti sono saliti fino alla piccola chiesa costruita sul finire degli anni Trenta del secolo scorso, a quota 830 metri.

Significativa, in una splendida e calda giornata estiva, la presenza di numerosi giovani. E ugualmente significativo il fatto che a celebrare la messa sia stato don Tommaso Frigerio, classe 1976, cresciuto nella frazione mandellese di Somana e dopo la sua ordinazione sacerdotale - datata 2012 - chiamato a svolgere il proprio ministero nella diocesi di Bergamo, terra a cui si legano il nome e il ricordo del vescovo Clemente Gaddi.

Da tre anni vicerettore per il biennio teologico al Seminario del capoluogo orobico, struttura voluta e portata a compimento proprio dal presule di origini mandellesi, don Tommaso si è soffermato durante la celebrazione eucaristica sul significato e sull’attualità della odierna ricorrenza liturgica.



Alla messa è seguito l’incanto dei canestri, con Enrico Comini nel ruolo di “banditore”. Dopodiché la festa è proseguita nelle baite della località montana, nel segno di una tradizione che fortunatamente non conosce tramonto.







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