24 agosto 2021

“Un rombo rauco, la voce di un motore unico al mondo”. Mediaset “celebra” la Moto Guzzi


 

(C.Bott.) E’ l’anno del centenario di fondazione, è l’anno della Moto Guzzi. Un traguardo, quello della Casa motociclistica di Mandello Lario, purtroppo ancora contrassegnato dalla pandemia che sta inesorabilmente condizionando gli eventi che avrebbero voluto “celebrare” il secolo di vita dell’Aquila.

Al coro dei festeggiamenti si stanno comunque unendo, in questi mesi, anche le emittenti televisive nazionali. Così ieri sera a ricordare con un ampio servizio appunto il centenario della Guzzi è stata Mediaset e in particolare Studio Aperto - Mag, il contenitore quotidiano in onda dopo le 19 in coda all’edizione del Tg di Italia Uno.

Un vero e proprio tuffo, come premesso dalla conduttrice, nei 100 anni di storia del marchio alla scoperta dei modelli più iconici di un’eccellenza italiana.

Un secolo fatto di tanti capitoli, come specificato da Alberto Porta. “Un rombo rauco, la voce di un motore straordinario, unico al mondo”, ha sottolineato il giornalista autore del servizio.

Via poi ai primi riferimenti all’anno di fondazione, le prime immagini di Mandello Lario, del suo lago e dei modelli che hanno “costruito” la leggenda della Guzzi, a partire dalla Normale del 1921, 500 cc. e una velocità di 80 chilometri orari, che da subito partecipò alle competizioni dell’epoca.

Quindi la testimonianza di Nadir Bortoluzzi, responsabile del reparto che si occupa del restauro della collezione, per accompagnare gli spettatori in un viaggio “a dir poco emozionante per chi ama la storia del motociclismo”, a partire dalla motocicletta con cui Guido Mentasti vinse a Monza il campionato d’Europa edizione 1924 fino ad arrivare alla mitica 500 “Otto cilindri” (“probabilmente il progetto più ardito nella storia del motociclismo”, a detta di Bortoluzzi), passando per la 250 SS che raggiungeva i 150 all’ora e che nel 1935 interruppe l’egemonia delle “due ruote” inglesi al Tourist Trophy.

Poi, dal 1949, il Motomondiale con la presenza in pista di tutti i costruttori europei e il titolo vinto nella “250” da Bruno Ruffo, che seppe ripetersi nel ’51, l’anno prima dell’affermazione di Enrico Lorenzetti.

Di seguito altre motociclette, altri accenni alle numerose vittorie in pista della Guzzi e al trofeo monomarca “Moto Guzzi Fast endurance” a coppie, che alla sua terza edizione sta riscuotendo lusinghieri consensi.

Perché l’Aquila è pronta a iniziare il suo secondo secolo di vita “accompagnata dall’amore sconfinato dei guzzisti di tutto il mondo e dal grande rispetto di tutti gli appassionati delle due ruote”.

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