29 aprile 2022

Mandello Lario e i 95 anni degli alpini. Il cuore di Carlo Cameroni batte forte per le penne nere

Socio del gruppo più alto in grado, classe 1935, è originario di Abbadia Lariana e ha prestato servizio in caserme del Friuli, dell’Alto Adige, del Piemonte e della Valle d’Aosta

Carlo Cameroni, classe 1935.


(C.Bott.) Degli alpini di Mandello Lario è il socio più alto in grado. Lui è il maggiore Carlo Giovanni Cameroni, classe 1935. Originario di Abbadia Lariana, ha frequentato il corso ufficiali e prestato servizio in caserme del Friuli, dell’Alto Adige, del Piemonte e della Valle d’Aosta.

E’ stato richiamato tre volte, l’ultima nel 1970 ad Aosta, dove è rimasto per due mesi e dove gli sono stati conferiti appunto i gradi di maggiore (prima era capitano). Ha così vissuto in prima persona molteplici situazioni a partire da metà anni Cinquanta fino, come detto, alla soglia degli anni Settanta.

Ha sempre lavorato alla “Carcano” di Mandello e domani, in occasione del novantacinquesimo di fondazione del gruppo alpini, in piazza Leonardo da Vinci - da dove alle 17.20 muoverà la sfilata diretta verso la chiesa arcipretale di San Lorenzo - ci sarà anche lui.

Le condizioni di salute non gli consentiranno di sfilare insieme e accanto alle “sue” penne nere ma Cameroni vuole esserci comunque, per condividere quel momento di festa, per salutare tutti quelli che lo conoscono (e sono davvero tanti) e per dare l’ennesima dimostrazione del suo attaccamento al cappello alpino, lo stesso che lui ha sempre accanto a sé nella sua casa di Mandello in via San Zenone, dove vive con la moglie Carmen Panizzi, originaria di Monza, sposata il 27 aprile 1968.

Cameroni in una foto che lo ritrae con sua moglie Carmen.


Carlo Cameroni è particolarmente conosciuto in paese non soltanto per essere stato a lungo membro attivo del Gruppo Ana ma anche per le attività da lui svolte.

E’ stato tra l’altro segretario del Gruppo volontari assistenza agli anziani, associazione all’interno della quale ha sempre ricoperto un ruolo prezioso anche sua moglie Carmen, così come non è mai mancato il suo aiuto agli ospiti della casa di riposo, anche in quel caso affiancato dalla compagna della sua vita di ogni giorno, oltre a essersi prestato in più occasioni ad accompagnare i bambini mandellesi che dovevano raggiungere la piscina “Pratogrande” di Garlate per frequentare i corsi di nuoto.

Ma domani il suo cuore batterà soltanto per gli alpini, per le sue amate penne nere.

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