11 aprile 2022

Il Giornale delle prove non distruttive: “Cristina Gilardoni e Francesco Reboa, non vi dimenticheremo"

L’organo ufficiale dell’AIPnD dedica nel primo numero del 2022 un servizio a chi ha percorso un lungo tratto del cammino dell’azienda di Mandello Lario, quest’anno al traguardo del 75.mo di fondazione

Cristina Gilardoni


(C.Bott.) “Era il 22 dicembre scorso e all’età di 88 anni si spegneva Maria Cristina Gilardoni. Sul finire degli anni Ottanta aveva ereditato l’arduo compito di guidare l’azienda fondata dal padre, l’indimenticato ingegner Arturo Gilardoni, scienziato e imprenditore che ha scritto pagine importanti della storia della radiologia italiana. Non è azzardato dire che alla “Gilardoni Spa” Cristina ha dedicato l’esistenza e tutte le sue energie, guidandola per 30 anni fino a quando, ormai malata, dovette cedere il controllo dell’azienda al figlio Marco Taccani Gilardoni, attuale Ceo e presidente”.

Inizia così il ricordo che Il giornale delle prove non distruttive Monitoraggio Diagnostica, organo ufficiale dell’AIPnD, dedica nel primo numero del 2022 a Cristina Gilardoni.

Premesso che “l’azienda si caratterizza per tecnologia, innovazione e qualità e ha saputo crescere e adattarsi alle varie epoche storiche, proponendo soluzioni e prodotti sempre d’avanguardia e al passo con i tempi”, la rivista ricorda che “l’ingegner Arturo Gilardoni fondò la società nell’immediato dopoguerra per sopperire all’esigenza di disporre di apparecchi radiologici medicali da destinare agli ospedali in fase di ricostruzione e per produrre in Italia impianti a raggi X, fino ad allora costruiti e importati dalla Germania”.

“Negli anni dello sviluppo economico “Gilardoni Spa” seppe declinare la tecnologia dei raggi X ai controlli non distruttivi indispensabili per lo sviluppo dell’industria automobilistica, aeronautica, navale e petrolchimica - si legge nell’articolo - Furono, quelle, stagioni di crescita e sin dagli anni Sessanta la “Gilardoni” sviluppò la tecnologia degli ultrasuoni come naturale complemento a quella radiologica nell’ambito delle applicazioni industriali”.

Quindi il ricordo degli anni Settanta, con la sfida del terrorismo affrontata dall’azienda con sede a Mandello Lario sviluppando e proponendo i primi sistemi di controllo dei bagagli con i raggi X.

“Negli anni della globalizzazione - si afferma nel servizio - Cristina Gilardoni volle mantenere l’azienda in Italia, difendendo questa perla del made in Italy dalle avance delle multinazionali che avrebbero voluto inghiottirla e magari integrarla in un network meno legato al territorio e più alle logiche del profitto. La tecnologia, in ogni ambito applicativo, è in continua, frenetica evoluzione e risulta difficile per un’azienda mantenere la leadership per svariati decenni in un ambiente così competitivo”.

Poi il riferimento ai 75 anni di storia dell’azienda lariana, un traguardo e - insieme - un punto di partenza significativo. “La “Gilardoni” di oggi - si legge ancora sulla rivista - è un’azienda che continua a progettare e a produrre al proprio interno tubi a raggi X, monoblocchi e generatori utilizzando le più moderne tecnologie, unite a processi artigianali dove l’esperienza e la competenza delle persone garantiscono i più alti standard di qualità”.

Francesco Reboa


75 anni di storia, dunque. E un cammino che ha visto Cristina Gilardoni percorrerne un lungo tratto. Con lei, collaboratori e tecnici di sicura affidabilità e con una spiccata preparazione. Tra loro l’ingegner Francesco Reboa, scomparso a fine 2021 negli stessi giorni in cui Mandello Lario e il mondo dell’imprenditoria davano l’addio a Cristina Gilardoni.

Anche a lui Il giornale delle prove non distruttive Monitoraggio Diagnostica dedica un pensiero e un ricordo. “Aveva 74 anni, Reboa - vi si legge - e per anni era stato uno dei punti di forza della divisione Ndt e affidabile quanto prezioso riferimento nel mondo degli ultrasuoni non soltanto all’interno dell’azienda ma a livello nazionale. Di lui non si possono neppure dimenticare le qualità umane. E’ stato insomma un maestro nel senso più nobile del termine, che ha voluto dedicare la vita alla “Gilardoni” e al mondo degli ultrasuoni e dei controlli non distruttivi, fornendo un contributo importante alla crescita di quella stessa divisione. I corsi da lui tenuti sugli ultrasuoni restano memorabili e hanno formato eminenti personaggi”.

“Autore di numerose pubblicazioni, di articoli e dispense - così si conclude l’articolo - Francesco Reboa ha dato un contributo significativo a tutti gli impianti prodotti dalla “Gilardoni”, soprattutto nello sviluppo del metodo ultrasonoro per il controllo in ambito ferroviario. Ha tenuto corsi di formazione con alcuni tra i principali esperti nel campo degli ultrasuoni”.

Infine il congedo: “Addio Cristina Gilardoni, addio Francesco Reboa. La “Gilardoni” non vi dimenticherà”.

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