31 agosto 2021

Mandello Lario e il Festival della letteratura. “Complimenti a chi ha avuto il coraggio di proporlo”

A scriverlo è la ex preside professoressa Renata Benzoni, che afferma: “Si è trattato dell’unica possibilità concreta che abbiamo avuto di fruire di qualcosa di bello e di lieve in questi lunghi mesi sospesi tra preoccupazioni e speranze”


Il Quintetto di fiati Gianni Rodari lo scorso maggio nel parco della "Fondazione Ercole Carcano".

Da maggio a fine agosto nel segno del Festival della letteratura. A Mandello Lario è calato il sipario, nei giorni scorsi, sulla terza edizione della rassegna proposta dall’assessorato comunale alla Cultura. Al riguardo, quelle che seguono sono le riflessioni della professoressa Renata Benzoni, ex preside dell'Istituto comprensivo statale “Alessandro Volta”.

In questa estate strana, nella quale molte esperienze ci sono state sottratte (in primis il tanto atteso motoraduno per il centenario della nostra Moto Guzzi), vorrei spendere una parola di plauso per l’amministrazione comunale, in particolare per l’assessore alla Cultura Doriana Pachera che, sfidando la malasorte e i Dpcm di questi tempi grami, ha avuto il coraggio di proporre un Festival della letteratura a dir poco insolito per il nostro territorio.

Un Festival ricco di eventi diffusi su un arco temporale di mesi e che ha coinvolto un’utenza molto variegata, in diversi luoghi, dai monti al lago. Certo non c’è stato l’afflusso che ci si può aspettare di fronte a tavole imbandite in una sera d’estate, ma in molte occasioni la partecipazione è stata nutrita e vivace.



Chi era presente un gradevole sabato pomeriggio di maggio nei giardini della “Fondazione Ercole Carcano” ha potuto vedere l’interesse suscitato dal Quintetto di fiati Gianni Rodari nei numerosissimi bambini presenti con le loro famiglie: è soltanto un esempio dei tanti che potrei citare e che mi piacerebbe si potessero ripetere in futuro, così come l’incontro con poeti, scrittori, artisti noti e meno noti, con un’attenzione non trascurabile pure alle voci di casa nostra.

Se ci si ripensa, si è trattato dell’unica possibilità concreta che abbiamo avuto di fruire di qualcosa di bello e di lieve in questi lunghi mesi sospesi tra preoccupazioni e speranze.

Grazie quindi a tutti coloro che si sono impegnati in un’impresa non da poco e auguri per il prossimo anno.

Renata Benzoni

1 commento:

  1. Ho partecipato anche io ad alcuni di questi eventi e mi associo al giudizio della dottoressa Benzoni

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