03 agosto 2021

Il Moto club Carlo Guzzi: “Coraggio e ardimento dietro la storia dell’Aquila di Mandello Lario”

Sergio Greppi, presidente del sodalizio: “Dopo la proiezione del docufilm “Il coraggio di andare oltre” la soddisfazione maggiore è stata leggere in tutti i messaggi la parola emozione”

Sergio Greppi, presidente del Moto club Carlo Guzzi.


(C.Bott.) Un video di poco meno di due minuti e mezzo realizzato all’esterno del “De André”, in piazza Leonardo da Vinci, la sera della “prima” del docufilm Il coraggio di andare oltre che celebra la Moto Guzzi e la passione per le “due ruote” nell’anno del centenario della Casa di  Mandello Lario.

Un video per racchiudere in poche ma significative testimonianze il perché di quella produzione, la cui idea si deve a Massimo Zavaglia e a Bruno Nava, con Maurizio Pavone a curarne la regìa, i testi di Laura Motta e la fotografia di Valerio Lamberti.

Un video prodotto dalla “Alboran” che il Moto club Carlo Guzzi ha pubblicato ieri sera sulla propria pagina Facebook, preceduto da un commento e da alcune considerazioni del presidente del sodalizio, Sergio Greppi.

“Il film - spiega innanzitutto - prende le mosse dalle storie e dall’amicizia nata durante la prima guerra mondiale tra Carlo Guzzi, Giorgio Parodi e Giovanni Ravelli. Mentre il primo era motorista, chiamato alle armi mentre lavorava alla “Isotta Fraschini”, gli altri due erano volontari che si erano arruolati nella Regia Marina per diventare aviatori su aerei da caccia. La loro fu una storia di profonda amicizia, ma anche di coraggio e di ardimento”.



Immediato l’aggancio alla Casa dell’Aquila e a chi ha contributo a scriverne la storia. “Quegli stessi valori - osserva Greppi - li ritroviamo infatti in tutta la vicenda storica della Moto Guzzi e il docufilm li ha raccolti con dovizia di particolari. Emergono così fatti e aneddoti in qualche caso poco noti, passando negli anni attraverso le testimonianze di chi la realtà della Guzzi l’ha vissuta in prima persona nelle proprie famiglie”.

Quindi queste altre considerazioni del presidente: “Volti, voci e parole che ci sono familiari sono passate sullo schermo, a intrecciarsi con le oltre tremila gare vinte dalla Casa dell’Aquila tra nomi come Omobono Tenni, Gatti, Lorenzoni, Agostini, Carcano, Todero e Cantoni, giusto per citarne alcuni, in un vero e proprio crescendo musicale che ha descritto il forte legame che la nostra comunità ha da sempre con la Moto Guzzi”.

E ancora: “Non a caso dal palco il giornalista Roberto Manieri ha espresso un grazie, che voleva essere corale con il nostro, a tutti coloro i quali negli anni hanno contribuito a creare la grandezza nel mondo, nello sport e nella tecnica della Guzzi. In platea c’erano molti dei tecnici e delle maestranze che hanno contribuito a questo prestigio: rinnoviamo qui il nostro plauso e il nostro grazie ai loro sforzi e sacrifici, esteso anche a tutti coloro che negli anni ci hanno consentito di mantenere aperto il prestigioso museo Moto Guzzi. Anche a questo serve un Moto club dedicato a Carlo Guzzi”.

Infine un ultimo messaggio: “Il giorno dopo la proiezione in tanti ci avete scritto per ringraziarci. La soddisfazione maggiore è stata leggere in quasi tutti i messaggi la parola “emozione”. Una costante! Il sogno di Carlo, Giorgio e Giovanni era “andare oltre…” e appunto regalare emozioni su due ruote. Per una sera il loro sogno è stato il nostro, ma grazie a tutti voi ci siamo riusciti. Quella serata era destinata a entrare nella storia di Mandello Lario. La soddisfazione maggiore è stata  aver realizzato di essere entrati anche nel cuore di molte persone. E questo per noi è motivo di orgoglio”.

1 commento:

  1. Tutti i soci dell' archivio che hanno partecipato alla serata ringraziano il Moto club Carlo Guzzi per averla organizzata in sicurezza e con coraggio nonostante la pandemia. Un spaccato umano che ha emozionato tutti e commosso più di uno. Grazie

    RispondiElimina