13 ottobre 2020

Verso i 100 anni della Moto Guzzi. Genova prepara la festa nel segno di Giorgio Parodi

Fascinose motociclette d’epoca nate dalla volontà dell’imprenditore genovese e del geniale progettista Carlo Guzzi saranno esposte nel capoluogo ligure e quindi partiranno dal “Gaslini” per giungere a Portofino



(C.Bott.) Fu pilota aeronautico, eroe di guerra e cofondatore dell’Aeroclub di Genova, la cui scuola di volo è intitolata a lui. Imprenditore di successo, fu una figura di riferimento nel panorama nazionale dell’aviazione. Partecipò da volontario alla prima guerra mondiale a bordo degli idrovolanti della Regia Marina e nel 1935 partì per l’Africa orientale italiana, nelle file della Regia Aeronautica. Tra le due guerre diede impulso alle sue due grandi passioni: le motociclette e appunto il volo.

Si sta parlando di Giorgio Parodi, che Genova si appresta a celebrare in occasione di due  ricorrenze particolarmente significative: il centenario di fondazione della Moto Guzzi (l’atto costitutivo fu redatto e registrato nel marzo 1921) e l’avvicinarsi anche in questo caso del secolo di vita dell’Aeronautica militare, nata formalmente con l’emanazione del regio decreto 28 marzo 1923, quando venne costituita quale Forza armata autonoma.

Il nome di Parodi si lega come noto a filo doppio a quello della Casa mandellese dell’Aquila e così per la prossima primavera l’Associazione Giorgio Parodi presieduta dalla nipote dell’imprenditore, Elena Bagnasco, ha già messo in cantiere una serie di eventi che si svolgeranno proprio nel capoluogo ligure, con l’Asi (sigla che identifica l’Automotoclub Storico Italiano) che selezionerà 100 “due ruote” d’epoca che parteciperanno a una rassegna espositiva.

Le 100 motociclette saranno esposte il 14 maggio in piazza De Ferrari e il giorno successivo partiranno dal “Gaslini” per giungere a Portofino. A ricordare la passione di Parodi per il volo saranno alcuni velivoli a loro volta storici che sorvoleranno il Porto antico.


 

Motociclette e velivoli storici ma anche un libro (Giorgio Parodi - Le ali dell’aquila) e una statua (a realizzarla sarà l’artista Ettore Gambioli, già autore del monumento a Carlo Guzzi collocato in piazza Leonardo da Vinci a Mandello) che sarà posizionata nel quartiere di Carignano, dove si trovava lo studio notarile in cui nel marzo del ’21 fu sottoscritto come detto l’atto costitutivo dell’azienda motociclistica.

“Quando per un fortunato caso ho iniziato l’avventura che mi sta portando alle celebrazioni del centenario dei fondazione della famosa motocicletta dell’aquila dorata - ha scritto di recente la già citata nipote di Giorgio Parodi, Elena Bagnasco - non immaginavo che mi sarei addentrata così tanto dentro l’anima e i valori di un nonno che non ho mai conosciuto di persona ma soltanto attraverso i racconti di mamma, spesso ancora offuscati dal dispiacere di una perdita precoce. Il mio ringraziamento va così a tutte le persone che mi hanno aiutata nella non sempre facile ricostruzione storica e che stanno rendendo possibile il sogno di una nipote che ha imparato a guardare il nonno con gli stessi occhi di una bambina incantata davanti a un libro di fiabe”.

E’ poi la stessa presidente dell’associazione che porta il nome di Giorgio Parodi a delinearne la figura e la personalità: “Capostipite della famiglia fu Angelo Parodi, fondatore del tonno Angelo Parodi. Cavaliere del lavoro, come poi fu il figlio Emanuele Vittorio, diede origine con lui alla più grande flotta di navi italiana dell’epoca. Curiosamente Angelo scelse l’aquila come simbolo per i suoi prodotti, proprio come fece Giorgio anni dopo, anche se per altri motivi. Giorgio nacque e crebbe in una famiglia di imprenditori di calibro con grande intuito per gli affari, nonno e padre dotati di intelligenza viva e particolari capacità che li portarono a non avere rivali nel loro settore”.

“Figlio prediletto di Emanuele Vittorio - ha scritto sempre Elena Bagnasco - ereditò tutte queste caratteristiche unite a un carattere forte e carismatico, schivo da ogni esibizionismo e tenace realizzatore di opere, generoso e altruista, leale, colto e poliglotta, amante dell’arte e con una profonda fede. Nonno Giorgio fu cittadino esemplare, coraggioso pilota e grande imprenditore, un uomo tutto d’un pezzo, d’altri tempi. I pilastri su cui fondò la sua vita furono patria, lavoro, famiglia e Dio. Ebbe un profondo senso del dovere, amava la vita austera, non si sottraeva a quanto andava fatto, incurante del rischio da affrontare”.

E ancora: “Disattendendo le speranze paterne che lo volevano da subito a dirigere le attività della famiglia, allo scoppio della prima guerra mondiale falsificò i documenti, poiché ancora minorenne, e si arruolò a Venezia. Pur avendo l’istinto del cacciatore, in linea con il suo carattere discreto e lontano dai riflettori, scelse il nome di battaglia “Lattuga”, con cui ancora oggi viene ricordato. Fu proprio durante la guerra, a Venezia, che gli presentarono Carlo Guzzi, che divenne suo amico e motorista di aereo. Giorgio riconobbe subito la genialità di Carlo nella meccanica e sempre in guerra conobbe un altro pilota, Giovanni Ravelli. Da quell’amicizia nacque l’idea di una motocicletta nuova, innovativa”.


 

Quindi i primi passi verso la nascita della Guzzi. “La squadra prevedeva Carlo, meccanico progettista, Giorgio che si sarebbe occupato della parte imprenditoriale e Giovanni il collaudatore. Purtroppo l’amico Giovanni morì in un incidente di volo poco prima della presentazione del primo prototipo: la GP Guzzi-Parodi, esposta nel Museo di Mandello Lario. In ricordo dell’amico pilota, Giorgio scelse l’aquila ad ali spiegate da apporre sui serbatoi, ancora oggi simbolo distintivo di tutti i piloti militari e civili. Furono sempre il carattere discreto e signorile, la sua grande generosità e onestà intellettuale che lo portarono a decidere di non chiamare GP le motociclette prodotte ma lasciando a Guzzi tutto l’onore del marchio. A differenza di quanto ritenuto da molti, Carlo Guzzi restò sempre un “dipendente di lusso”, seppur con incarichi importanti nell’azienda della famiglia Parodi”.

Il 15 marzo 1921 venne fondata a Genova la “Società Anonima Moto Guzzi” con capitale proveniente dalla famiglia Parodi. “Nonno Giorgio - scrive sempre la nipote, curatrice delle iniziative e ideatrice della kermesse genovese del maggio 2021 - fece investimenti in azienda per centinaia di milioni dell’epoca per essere all’avanguardia nella produzione. Avevano macchine automatiche a ciclo continuo, alcune progettate appositamente in Svizzera e centrali elettriche, la sede legale genovese era collegata via ponte radio con lo stabilimento avviato a Mandello Lario, una vera rarità per il tempo. Ma il nonno non si fermò e nel ‘28 fondò, insieme al fratello e a Giorgio Profumo, l’attuale Aeroclub di Genova. Già pluridecorato, partecipò alla guerra di Etiopia e la seconda guerra mondiale lo vide in prima linea”.

E’ sempre Elena Bagnasco, per tutti i guzzisti “Lady GP”, a ricordare: “Oggi, dopo tanti anni, mi ritrovo a parlare nuovamente delle aquile dei Parodi, orgogliosa di poter raccontare la storia di un uomo chiamato “Lattuga”. E voglio chiudere con una frase presa dal testamento spirituale di GP per i figli, parole che in un momento di incertezza e difficoltà come quello che stiamo vivendo dovrebbero essere luce nell’oscurità di tempi dominati da valori appannati: Preoccupatevi degli interessi del nostro Paese più che del vostro. Non circondatevi di troppi agi, non sottraetevi al servizio militare né al pagamento delle tasse, siate indulgenti gli altri e severi con voi stessi”.

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