07 novembre 2020

Nel lockdown la protesta di una parrucchiera. “Ci dicono: Tenete pure aperto, ma non lavorate!”

“Non potendo spostarsi dal proprio comune di residenza nemmeno con l’autocertificazione, le clienti che non abitano a Lecco non possono venire da noi, questo è assurdo”

Emanuela Colombo, hair stylist.


Una presa di posizione e una serie di considerazioni alla luce degli ultimi provvedimenti conseguenti all’inclusione della regione Lombardia tra le “aree rosse” indicate dal governo per contenere il diffondersi della pandemia. A inviarcele è Emanuela Colombo, hair stylist che ha la propria attività nella città di Lecco. Quello che segue è il suo “messaggio”:

La mia protesta è per dar voce a un’ingiustizia determinata dalle nuove regole dettate dall’ultimo Dpcm che tutti stiamo vivendo grazie a un governo che a mio giudizio gestisce le cose sempre quando il pasticcio… è fatto. Ovviamente indietro non si può tornare, quindi conviene soffermarsi sul presente.

Per prima cosa vorrei ricordare che a partire da marzo le nostre attività erano rimaste chiuse per mesi. Quando poi le acque si erano calmate ci hanno autorizzato a riaprire, convivendo con il virus ma costringendoci a fare investimenti per mettere tutte le attività a norma di sicurezza e per garantire le indispensabili condizioni igieniche e di tutela della salute.

Adesso ci obbligano a un nuovo lockdown, se vogliamo più… soft, lasciando operative determinate attività. Tra queste c’è la nostra - quella dei parrucchieri, intendo - ma con una regola ben precisa: non potendo spostarsi dal proprio comune di residenza nemmeno con l’autocertificazione, le clienti che non abitano in città non possono venire da noi.

La mia attività si trova a Lecco con affitto della poltrona e io ho clienti che abitano nel circondario lecchese e che dunque non possono raggiungermi. E anche diverse mie colleghe si trovano nella stessa identica situazione.

Se quindi prima il concetto era la chiusura, adesso è: “Tenete pure aperto, ma non lavorate”. In tal modo, peraltro, non abbiamo neppure il diritto di percepire un aiuto economico dallo Stato! Per contro, ormai tutti disdicono i loro appuntamenti per paura di essere sanzionati se si spostano per venire da noi.

La mia  richiesta si rivolge dunque alle autorità pubbliche e in particolare a chi ha voluto questa regola affinché la stessa possa essere per così dire ammorbidita, consentendo alle clienti di raggiungerci e, a noi, di lavorare.

La salvaguardia dal virus è importantissima e non deve essere assolutamente sottovalutata (detto per inciso, io l’ho avuto a marzo di quest’anno e so cosa vuol dire, quindi sono la prima a non sottovalutare chi sta male e quanto sta accadendo ancora in queste settimane), ma ricordiamoci che si può morire, o comunque star male, anche per i sacrifici e le fatiche che tutti stiamo facendo pur di salvare le nostre attività e le nostre professioni.

Emanuela Colombo, hair stylist - Lecco

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