20 novembre 2020

“Sittel” di Colico. L'onorevole Gian Mario Fragomeli: “A pagare non siano sempre i lavoratori”

Il parlamentare lecchese del Pd ha presentato oggi un’interrogazione ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico

L'onorevole Gian Mario Fragomeli (Pd).


“Con l’interrogazione depositata oggi ho chiesto ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico di intervenire al più presto allo scopo di fare chiarezza nella vicenda che coinvolge i 45 dipendenti della società “Sittel Spa”. Non possiamo permettere che, ancora una volta, le lavoratrici e i lavoratori siano gli unici a pagare l’incapacità di un’azienda di gestirsi nel migliore dei modi”.

Gian Mario Fragomeli, deputato lecchese e capogruppo del Partito democratico in Commissione Finanze alla Camera, interviene con queste parole nella questione che vede protagoniste le maestranze della “Sittel” di Colico, azienda che si occupa di cablatura telefonica rame-elettrica e fibra e che da tre mesi non paga più gli stipendi ai dipendenti.

Vorrei ricordare - continua il parlamentare Dem - come ad aprile di quest’anno la società abbia deciso, in maniera del tutto unilaterale, di recedere dal Contratto collettivo nazionale di lavoro metalmeccanico-industria in vigore e di adottare il Ccnl Telecomunicazioni, causando in tal modo una decurtazione dello stipendio mensile pari a circa 300 euro. Subito dopo, inoltre, ai dipendenti non è più stato versato lo stipendio e, come se ciò non bastasse, si è scoperto che da oltre un anno e mezzo l’azienda ha consapevolmente mancato di effettuare anche i versamenti destinati al Fondo pensione integrativo del Ccnl Metalmeccanici, il “Fondo Cometa”. Tutto questo a fronte di una società con un fatturato medio annuo di oltre 60 milioni di euro, che vanta numerose commesse in corso, con richieste di opere e nuovi cantieri che sovente non riesce nemmeno a soddisfare, e che impiega circa 450 dipendenti distribuiti in tutto il Paese”.

Ai ministri interrogati - conclude Fragomeli - ho chiesto di promuovere con la massima urgenza il tavolo di concertazione istituzionale già richiesto lo scorso 6 novembre dalle organizzazione sindacali e di garantire la continuità salariale, la tenuta occupazionale e la stabilità economica per le lavoratrici e i lavoratori che quotidianamente contribuiscono alla crescita e allo sviluppo digitale del Paese”.

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