20 febbraio 2021

Mandello. Casa Comune: “A Patrick George Zaki venga conferita la cittadinanza italiana”

La richiesta, da inoltrare al Capo dello Stato e al governo, è oggetto di una mozione che sarà discussa dal consiglio comunale il 25 febbraio

Patrick George Zaki, arrestato in Egitto nel febbraio 2020.


(C.Bott.) La mozione è stata presentata dal gruppo di minoranza di “Casa comune per Mandello democratica” ed è all’ultimo punto dell’ordine del giorno della seduta di consiglio comunale convocata in videoconferenza per giovedì 25 febbraio alle 20.45.

“La notte tra il 6 e il 7 febbraio 2020 è stato arrestato in Egitto il ricercatore e attivista ventisettenne Patrick George Zaki - così inizia il testo della mozione - accusato dal governo egiziano di diffondere notizie false attraverso i suoi canali social, di attentare alla sicurezza nazionale e di istigare al rovesciamento del governo e della Costituzione”.

Il caso in questione è appunto quello di Patrick Zaki, ricercatore presso l’Università di Bologna, immatricolato all’Università di Granada nel master “Erasmus mundus” con una borsa di studio dell’Unione europea per frequentare il Master Gemma, un corso unico in Europa sugli studi di genere coordinato dall’Università spagnola.

In detenzione preventiva fino a data da destinarsi, il 25 agosto - per la prima volta da marzo - Patrick aveva potuto avere un breve incontro con sua madre e in tutti questi mesi la famiglia ha ricevuto da lui soltanto due delle almeno 20 lettere che lo studente ha scritto e inviato.

Dopo ripetuti rinvii, le prime due udienze del processo si sono svolte a luglio. In occasione della seconda, Zaki è apparso visibilmente dimagrito. Il 26 settembre, a seguito di una nuova udienza, il Tribunale ha deciso un ulteriore rinvio.

Il 7 dicembre il giudice della terza sezione Antiterrorismo del Tribunale del Cairo ha annunciato il rinnovo per 45 giorni della custodia cautelare dello studente.

Zaki rischia fino a 25 anni di carcere per dieci post di un account Facebook che la sua difesa considera “falso”, ma che ha consentito alla magistratura egiziana di formulare pesanti accuse di “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terroristici”.

Nel suo Paese, Patrick avrebbe dovuto trascorrere soltanto una vacanza in una breve pausa accademica. A causa della diffusione dei contagi da Covid-19 anche in Egitto per lui, come per altre decine di migliaia di detenuti egiziani, le preoccupazioni legate all’emergenza sanitaria sono fortissime.

Nella mozione presentata da “Casa Comune” si sottolinea che “l’Ong Egyptian initiative for personal rights denuncia che Zaki è stato bendato e torturato per ore, picchiato, sottoposto a elettroshock, minacciato e interrogato dalla National security investigations” e che “i reati a lui imputati si riferiscono in realtà ad attività di denuncia, informazione, commento pubblico o critica e sono alibi per legittimare una procedura del tutto illegale”.

“Le accuse rivolte a Patrick - si legge sempre nel testo della mozione - sono le stesse che colpiscono persone che svolgono attività del tutto legittime secondo il diritto internazionale e che in Egitto hanno raggiunto in questi due anni centinaia di attivisti, ricercatori, avvocati, esponenti di organizzazioni per i diritti umani. L’attivismo di Zaki e la lotta per i diritti delle minoranze oppresse andava dalla comunità “Lgbtq+” fino alle comunità cristiane cacciate dal Nord del Sinai a causa dell’avanzata dello Stato islamico”.

Lo schieramento mandellese di centrosinistra ricorda quindi che la legge 185 del 9 luglio 1990, che regola la vendita estera dei sistemi militari italiani, vieta le esportazioni di armamenti “verso i Paesi i cui governi sono responsabili di accertate violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani” e rimarca la difficoltà oggettiva per lo Stato italiano nella gestione della vicenda poiché Zaki è cittadino egiziano e ciò non consente all’Italia di agire in autotutela.

Considerato che Patrick Zaki amava il nostro Paese, aveva deciso di vivere in Italia, conoscere la nostra cultura, studiare a Bologna e formarsi presso le nostre Università e che concedergli la cittadinanza italiana potrebbe contribuire a fermare le torture a cui è sottoposto, a restituirgli la libertà e a salvargli la vita, “Casa Comune” fa rilevare che “Patrick Zaki ha conquistato sul campo la cittadinanza, studiando nel nostro Paese e occupandosi di diritti umani, gli stessi che oggi gli vengono negati dall’Egitto”. E, ancora, che “l’Italia non può permettersi, salvo contraddire la propria natura, di ignorare una così palese violazione dei diritti umani avvenuta a scapito di un giovane che aveva scelto il nostro Paese e appunto l’Università di Bologna per formarsi”.

Da qui la richiesta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Governo di conferire la cittadinanza italiana a Patrick George Zaki “affinché l’Italia possa riconoscere nella sua figura quei valori di libertà di studio, libertà di pensiero e libertà alla partecipazione pubblica propri del nostro Paese e delle istituzioni che lo rappresentano”.

Con quella stessa mozione si intende inoltre chiedere al Governo “di valutare la cessazione della fornitura di armi, munizioni e equipaggiamenti in essere, laddove sussista un rischio chiaro che tali forniture possano essere usate per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario”.

5 commenti:

  1. E' una iniziativa molto civile e importante per tutto il genere umano. Il fatto che la proposta venga sostenuta da una cittadina del lecchese è meraviglioso. Grazie a chi si attiva per mantenere alta la vigilanza sulla violazione dei diritti dell'uomo.

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    1. Molto civile, ma nel Consiglio Comunale risulterà sono una inutile perdita di tempo per i lavori che il Consiglio dovrebbe svolgere.

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  2. Delle due l'una.
    Se è MOLTO CIVILE merita qualche minuto di discussione all'interno del Consiglio Comunale che rappresenta tutti i cittadini di Mandello.
    Se invece la si ritiene una inutile perdita di tempo credo non la si possa definire iniziativa MOLTO CIVILE !

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    1. L'iniziativa è civile, il consiglio comunale di Mandello non è il luogo anche perché non porta a nulla di concreto, ma va bè questa è Casa Comune, concretezza zero.

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    2. Sa, probabilmente ha perso piu tempo lei a scrivere questi commenti rispetto al tempo che verrà impiegato in consiglio per abbracciare tale iniziativa. Se lei fosse concreto saprebbe che la mozione è gia stata scritta e verrà inviata al presidente della repubblica dal sindaco, in consiglio verrà solo presentata.

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