15 novembre 2020

Nella Giornata mondiale dei poveri il “grazie” al Centro di ascolto, al Cav e alla “San Vincenzo”

Attive sui territori del vicariato di Mandello, le tre associazioni sollecitano ad andare incontro agli altri. Il messaggio di padre Paolo Ancilotto



(C.Bott.) “Tendi la tua mano al povero”. Poche parole da libro del Siracide per presentare la quarta Giornata mondiale dei poveri, che si celebra oggi, domenica 15 novembre, in tutta la Chiesa. Un messaggio che sollecita la dimensione della reciprocità, che trova riscontro nel logo della Giornata stessa, raffigurante una porta aperta con due persone sulla soglia. Entrambe tendono la mano: una perché chiede aiuto, l’altra perché intende offrirlo.

Due mani tese che si incontrano e ognuna offre qualcosa. Due braccia che esprimono solidarietà e che sollecitano ad andare incontro all’altro. Un messaggio diffuso nel drammatico momento che tutti stanno vivendo a causa del Covid-19.

E nella domenica della Giornata mondiale dei poveri arriva il “grazie” della comunità pastorale di Mandello alle tre associazioni che sul territorio operano più da vicino proprio sul fronte della povertà: il Centro di ascolto della Caritas, il Centro di aiuto alla vita e la Conferenza della San Vincenzo.

A farsene interprete è padre Paolo Ancilotto, che in una sua nota spiega innanzitutto che “preghiera e solidarietà con i poveri e i sofferenti sono inseparabili”. “Per celebrare un culto che sia gradito al Signore - osserva il sacerdote - è necessario riconoscere che ogni persona, anche quella più indigente e disprezzata, porta impressa in sé l’immagine di Dio. Pertanto il tempo da dedicare alla preghiera non può mai diventare un alibi per trascurare il prossimo in difficoltà”.

“Ogni anno, in occasione della Giornata mondiale dei poveri - aggiunge padre Paolo - papa Francesco ritorna su questa realtà fondamentale per la vita della Chiesa, perché i poveri sono e saranno sempre con noi per aiutarci ad accogliere la compagnia di Cristo nell’esistenza quotidiana. “Tendi la mano al povero”, dunque, è un invito alla responsabilità come impegno diretto di chiunque si sente partecipe della stessa sorte”.

Quindi il “grazie”, come detto, alle tre realtà che operano a livello vicariale a favore dei poveri, ai loro volontari e a tutti coloro i quali sostengono quelle stesse associazioni.



Il Centro di ascolto Caritas

Il Centro di ascolto della Caritas del vicariato di Mandello si è costituito il 13 febbraio 1996 per volere di don Gianluigi Gatti, che riteneva necessario che la comunità cristiana, attraverso l’opera di alcuni fedeli, rendesse quotidianamente visibile l’attenzione e la sollecitudine per i poveri.

Presso il Centro di ascolto le persone in difficoltà possono incontrare volontari preparati per ascoltarle e accompagnarle nella ricerca di soluzioni ai propri problemi.

Le volontarie, valutata la situazione, cercano di definire con la persona ascoltata un progetto di aiuto specifico, sostenibile e rispettoso delle potenzialità e della dignità di ciascuno.

Nell’ambito di questo progetto, quando necessario e compatibilmente con le risorse della comunità, vengono offerti anche aiuti materiali. In ogni caso viene garantita un’azione di orientamento e accompagnamento ai servizi e alle risorse del territorio.

L’attività del Centro di ascolto non si esaurisce tuttavia nella relazione con le persone incontrate, ma contribuisce a  diffondere una cultura di solidarietà, sollecitando la corresponsabilità e l’impegno di tutta la comunità nel servizio di carità. Non esonera cioè gli altri cristiani dal dovere dell’ascolto, dell’accoglienza e della testimonianza, ma è espressione visibile e concreta di un coinvolgimento, comunitario e insieme stimolo a un ulteriore impegno.

Giorni e orari di apertura del Centro di ascolto Caritas: martedì dalle 15 alle 17, sabato dalle 15 alle 16.30 (telefono 0341-733.774, indirizzo e-mail cdamandello@caritascomo.it).



Il Centro di aiuto alla vita

L’attività del Centro di aiuto alla vita, che opera sul territorio del Vicariato di Mandello, è sempre stata ispirata, fin dalla costituzione nel 1982, agli scopi previsti nello statuto, ossia la promozione di servizi idonei ad assistere gestanti con maternità difficili, al fine di evitare il ricorso all’aborto, e famiglie con minori in difficoltà; promozione di iniziative atte  a formare un’opinione pubblica favorevole all’accoglienza della vita umana da concepimento al suo termine naturale.

Il Centro è iscritto al Registro della Regione Lombardia e ciò dà modo al Cav di avere un riconoscimento pubblico come organizzazione di volontariato nell’ambito del cosiddetto Terzo settore.

L’attività svolta consiste nel sostegno psicologico, sociale, educativo, economico e legale (pagamento delle rette dell’asilo in tutto o in parte, fornitura di pannolini per i bambini da 0 a 18 mesi, latte in polvere per le mamme che non possono allattare, fornitura di materiale d’uso e indumenti per neonati e i loro fratellini, sia nuovo sia riciclato, donato da negozianti e dalle famiglie del territorio); sostegno scolastico e sanitario a bambini con problemi di apprendimento e di linguaggio; disbrigo di pratiche per problemi sociali, giuridici e familiari; gestione di “casa Isabella” per l’accoglienza temporanea di un piccolo nucleo familiare in particolare difficoltà, acquistata dall’associazione grazie a una donazione.

Per tener fede all’aspetto culturale di difesa della vita vengono organizzati dibattiti e  conferenze e redatti articoli per giornali locali e bollettini parrocchiali, oltre alla partecipazione a convegni e a corsi di formazione. Il Cav è membro della Consulta socio-familiare del Comune di Mandello.

Il Centro di aiuto alla vita è sostenuto economicamente da donazioni di ditte e privati cittadini, da bonifici detraibili dalle tasse, nonché dal 5 per mille e dai contributi dei Comuni di Abbadia Lariana, Mandello e Lierna e della Caritas diocesana.

Quest’anno a causa della pandemia il Cav ha potuto festeggiare unicamente la Giornata per la vita lo scorso 2 febbraio con la partecipazione delle famiglie aiutate e di quelle simpatizzanti e sostenitrici.

Anche le attività assistenziali hanno subìto un cambiamento nel metodo di attuazione. I colloqui telefonici hanno sostituito gli incontri al Centro e la fornitura dei vari materiali è avvenuta a domicilio, soprattutto da marzo a giugno, senza contatti ravvicinati.



La “San Vincenzo”

La “San Vincenzo” è un’associazione internazionale di laici cattolici che vivono la fede attraverso opere di carità. Fu fondata a Parigi nel 1833 da Federico Ozanam.

A Mandello è stata costituita nel 1929 grazie all’incoraggiamento e all’assistenza  dell’allora arciprete don Enrico dell’Acqua come opera assistenziale di servizio sociale nel mondo dei poveri e degli emarginati.

Opera in gruppi chiamate conferenze, aiutando le persone che si trovano in condizioni di povertà materiale e spirituale, condividendo le loro difficoltà con rispetto e amicizia, prevalentemente con visite a domicilio.

Mensilmente, grazie alle raccolte effettuate nelle chiese del vicariato, alle donazione di benefattori e all’autotassazione dei soci, vengono distribuiti pacchi contenenti generi alimentari di prima necessità. Attualmente vengono consegnati regolarmente a 38 nuclei familiari, per un totale di 110 persone, e in modo saltuario ad altre 10 persone.

Gli aiuti si concretizzano inoltre attraverso il pagamento dell’affitto, delle bollette di luce e gas, delle rette dell’asilo, dei trasporti scolastici e lavorativi e con buoni spesa. Da qualche anno, con il sostegno del Comune di Mandello, è stato altresì istituito il “Last minute market”.

L’associazione collabora con enti pubblici e con associazioni  presenti  sul territorio ed è operativa nei territori comunali di Mandello, Abbadia Lariana e Lierna.

“Per essere un volontario vincenziano - tengono a far sapere i responsabili della “San Vincenzo” - basta avere una buona predisposizione all’aiuto di chi si trova in stato di disagio o di povertà e avere un po’ di tempo da donare ai fratelli meno fortunati”.

2 commenti:

  1. Belle testimonianze di impegno e di fede. Grazie. Una consegna per tutti:siamo chiamati per la gioia e questa avviene quando ci esprimiamo nella solidarietà. C'è più gioia nel dare che nel ricevere. Coraggio

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  2. Vero ! Soprattutto se il dare è anonimo. BRAVI !!!

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