22 dicembre 2021

E’ morta Cristina Gilardoni, l’azienda era il suo mondo. Di più, la sua stessa vita

L’imprenditrice aveva 88 anni. Ha guidato per decenni la “Gilardoni raggi X” di Mandello Lario, di cui è ora presidente il figlio Marco. Lascia anche una figlia, Silvia

Cristina Gilardoni (1933-2021)


di Claudio Bottagisi

Grave lutto nel mondo dell’imprenditoria lecchese. All’età di 88 anni è morta oggi pomeriggio Cristina Gilardoni, per lunghi anni alla guida della “Gilardoni raggi X” di Mandello Lario, l’azienda fondata nel 1947 da suo padre - l’ingegner Arturo Gilardoni, classe 1905 - con un’intraprendenza, una lungimiranza e uno spirito d’iniziativa decisamente non comuni.

Da allora l’azienda - che ha sempre avuto nella qualità e nell’innovazione le sue carte vincenti, fino a divenire leader in Italia e a livello internazionale nel campo delle apparecchiature a raggi X e dei sistemi a ultrasuoni nei tre settori medicale, industriale e della sicurezza - non ha conosciuto soste. E’ cresciuta decennio dopo decennio e i suoi laboratori di ricerca dal 1985 sono riconosciuti “altamente qualificati”.

Tra gli scopi legati alla salvaguardia del patrimonio artistico di una nazione quello della tutela rimane il più determinante. Ecco allora la “Gilardoni” distinguersi anche in questo settore con una serie di strumenti denominati “Art-Gil” dedicati alla diagnostica radiologica e finalizzati a verificare l’autenticità delle opere d’arte e a indicare le corrette procedure per il loro restauro.

Un’attività oltremodo preziosa, spiegata nel volume X - Rays in Art curato sul finire degli anni Settanta dallo stesso ingegner Arturo Gilardoni e alla stesura del quale collaborarono anche i due figli dell’imprenditrice scomparsa oggi, Silvia e Marco.

E' il 2009, l'imprenditrice Cristina Gilardoni il giorno della premiazione dei cavalieri del lavoro.


Un’azienda all’avanguardia e conosciuta nel mondo, si è detto. Lei, Cristina Gilardoni, andava fiera dei tanti traguardi raggiunti. Ed era orgogliosa di essere stata nominata nel 2009 cavaliere del lavoro.

La “Gilardoni” era il suo mondo. Di più, la sua vita. Nel febbraio 1989, annunciando l’imminente ampliamento dello stabilimento mandellese, scriveva ai suoi collaboratori e ai dipendenti: “Per un futuro di lavoro e prosperità, fra poco amplieremo il nostro stabilimento. E’ un grosso sforzo economico e finanziario per continuare insieme a fare grandi cose e, con il vostro aiuto, a tenere alta la bandiera della tecnologia italiana”. E aggiungeva: “Penso di poter contare sulla collaborazione di tutti per questo impegno di ulteriore potenziamento e sviluppo”.

Nel 2017 a raccoglierne il testimone fu il figlio Marco, attuale presidente e amministratore delegato dell’azienda, e nell’autunno dello scorso anno l’intero capitale della “Gilardoni Spa” è stato acquisito dalla “Gilma Spa”, già azionista di maggioranza e da allora socio unico della “Gilardoni”.

L'ingegner Arturo Gilardoni e sua figlia Cristina con Renzo Peruzzotti in occasione della visita dell'allora presidente del consiglio regionale della Lombardia alla "Gilardoni raggi X" di Mandello Lario. Era il gennaio 1983.


In quella circostanza fu proprio il nipote del fondatore a spiegare che quell’operazione consentiva un significativo rafforzamento della governance aziendale e il conseguente consolidamento sulla strada dell’innovazione industriale  avviato negli anni precedenti e a ribadire la volontà di proseguire nel percorso di crescita e internazionalizzazione dell’azienda.

Dalla scansione delle persone allo screening dei bagagli, dalle soluzioni per il cargo alla rilevazione di esplosivi nascosti, nel nostro Paese la “Gilardoni” è leader nei controlli aeroportuali, punto di riferimento per gran parte degli scali italiani e per oltre la metà di quelli nel resto d’Europa. E’ tra i principali produttori globali di macchine a ultrasuoni per il controllo dei treni ad alta velocità ed è una società considerata strategica dai ministeri della Difesa di molti Stati.

Sul fronte medicale, poi, oltre alla progettazione e produzione di radiodiagnostica di ultimissima generazione, in tempo di pandemia la “Gilardoni” ha creato una nuova divisione - “Sicurezza e prevenzione epidemiologica” - che in pochi mesi l’ha vista realizzare linee di prodotto altamente innovative. Questa è la “Gilardoni raggi X”, che oggi piange Cristina Gilardoni.

I funerali verranno celebrati lunedì 27 dicembre alle ore 10 nella chiesa arcipretale di San Lorenzo a Mandello Lario.

Un'altra immagine molto cara a Cristina Gilardoni. E' il 1989 e l'imprenditrice mandellese incontra a Roma papa Giovanni Paolo II. L'occasione era rappresentata dalla consegna di un'apparecchiatura della "Gilardoni raggi X" alla "Fondazione Walesa".

 
Un'altra fotografia d'archivio: l'assessore regionale Carlo Comini in visita all'azienda radiologica mandellese.

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