21 dicembre 2021

Il canottaggio piange Galante. Moioli, Stefanoni e i fratelli Sgheiz: “Il remo perde uno dei suoi simboli”

Secondo da sinistra, Giuseppe Galante.

 

(C.Bott.) “Con la sua morte il canottaggio lariano perde un altro dei suoi simboli. Di lui ci rimarrà ora il ricordo delle tante occasioni in cui abbiamo avuto modo di incontrarci, di rivedere idealmente il nostro passato e di condividere momenti belli, di ieri e di oggi, di questa disciplina sportiva”.

Giuseppe Moioli, Ivo Stefanoni e i fratelli Romano e Luciano Sgheiz - rispettivamente classi 1927, 1936, 1937 e 1941, nomi e volti che si legano al canottaggio mandellese - ricordano Giuseppe Galante, 84 anni, campione degli anni Sessanta, del quale oggi sono stati celebrati i funerali nella chiesa parrocchiale di Domaso, suo paese d'origine.

“Era uno dei simboli della gloriosa Canottieri Falck di Dongo - dicono all’unisono - e si distinse in importanti competizioni nazionali e internazionali. Medaglia d’argento alle Olimpiadi di Roma del 1960 con il “quattro senza” e ai Giochi di Tokyo del ’64 nel “quattro con”, partecipò anche alle Olimpiadi di Messico 1968 sempre con il “quattro con” e ottenne in quella circostanza un altrettanto prestigioso quarto posto”.



Nel palmarès di Galante figura anche una medaglia d’oro vinta nel ’61 agli Europei di Praga con il “quattro senza”, oltre al bronzo conquistato ad Amsterdam tre anni più tardi con il “quattro con”.

“Con Giuseppe abbiamo condiviso bei momenti anche in occasione di eventi proposti dall’Associazione atleti azzurri d’Italia - ricorda in particolare Stefanoni, campione olimpico a Melbourne 1956 - e alcuni anni fa ci eravamo ritrovati a Verceia in occasione di una grande rimpatriata proposta con la “regìa” della Canottieri Retica”.

C’erano anche Moioli e i fratelli Sgheiz, quella volta, tra le vecchie glorie del remo. C’erano Franco Faggi, Giovanni Zucchi, Enrico Borgnolo e Attilio Cantoni. E a sfilare a bordo dell’“otto”, tra gli applausi dei presenti e in un clima inevitabilmente di grande emozione, c’era pure Giuseppe Galante, al quale oggi il remo ha tributato l’estremo saluto.

Una foto scattata a Verceia in occasione della rimpatriata con Moioli, Stefanoni, Galante e altre vecchie glorie del canottaggio italiano.

 

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