24 dicembre 2021

Voci, suoni e immagini. A Mandello il Coro San Pietro al Monte canta il mistero del presepe



(C.Bott.) Mandello Lario è andato incontro al Natale raccontando ieri sera al teatro comunale “Fabrizio De André” il mistero del presepe. Lo ha fatto con le voci del Coro San Pietro al Monte di Civate, che ha proposto brani tradizionali e contemporanei di vari Paesi, con le parole dello scrittore Alessandro D’Avenia e con il video appunto di un presepe che, pagina dopo pagina, prendeva sempre più forma fino a rappresentare Maria, Giuseppe e il Bambino nella grotta di Betlemme, con l’omaggio dei pastori.

Tra loro, quello che si toglie la spina da un piede e che sa, per dirla con le parole dello stesso D’Avenia, che “la strada per raggiungere la grotta è il Creato, da contemplare, conoscere, coltivare e custodire. Un Creato che sa difendersi, irto di spine, che resiste alla trasformazione e che sa anche irretire con i suoi rovi. E ferire".

Prima che avesse inizio il concerto altre immagini: quelle di Giulia Bugana, Alessandra Corti, Enrico Corti e Michele Gala, con suggestivi scorci del paesaggio mandellese a introdurre Puer natus in Bethlehem e O magnum mysterium, i primi due brani proposti dalla formazione corale diretta da Cornelia Dell’Oro.



Poi le suggestioni del racconto di D’Avenia con il presepe a fare sempre da filo conduttore, “rito che scandiva il nostro Avvento - raccontava lo scrittore - e all’inizio del quale i genitori ci portavano in escursione in montagna alla ricerca del muschio fresco, per poi cominciare la creazione di quel mondo in miniatura in cui era rappresentato il gioco che Dio fece con il mondo alle origini”.

Quindi altre esecuzioni, alcune delle quali accompagnate al piano da Maurizio Fasoli, alle percussioni da Samuele Catalano e alla tromba da Andrea Rovelli. Tra gli altri, pezzi di John Rutter, Mayo, Martin, Lauridsen e Willcoks, fino al gran finale con Feliz Navidad.

Fuori dal teatro, in piazza Leonardo da Vinci, ad attendere il pubblico che aveva assistito al concerto c’erano le penne nere del gruppo Ana di Mandello con le caldarroste e il vin brulé. Come dire, lo scenario ideale per scambiarsi gli auguri di liete festività.



















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