04 settembre 2020

Goretti e la sua squadra: “Nessun libro dei sogni. Anzi no, il sogno di… un’altra Mandello”

Il candidato sindaco: “Faccio l’allenatore di canottaggio all’estero e ogni volta che torno mi accorgo che il mio paese non è cambiato”

Eros Goretti, candidato sindaco di "Un'altra Mandello", e la sua "squadra".
 

di Claudio Bottagisi

Una lista che vada oltre le elezioni amministrative del 20 e 21 settembre. E oltre il responso delle urne. Una lista con una priorità: ascoltare i cittadini e le loro istanze. E con la prospettiva di mettersi al servizio del paese anche sotto forma di associazione culturale, moderata e quel che più conta svincolata da qualsivoglia schieramento politico.

Una lista nata un anno fa e un progetto immaginato nel momento in cui coloro i quali l’hanno ideato e portato avanti hanno maturato la convinzione che molti elettori quest’anno avrebbero disertato le urne non riconoscendosi appunto in alcun partito.

Una lista che già nella denominazione vuole avere il suo… marchio di fabbrica. “Un’altra Mandello” si è presentata ieri sera in sala civica agli elettori. E non ha fatto mistero - fin dall’introduzione affidata a Aldo Gallo, portavoce della lista e ispiratore della stessa unitamente a Francesco Silverij, una vita nella pubblica amministrazione - di affermare a chiare lettere che “il nostro dichiarato obiettivo è cambiare e essere innovativi”. Nessun proclama nel segno del “faremo”, ma soltanto un verbo da coniugare indistintamente da parte di tutta la “squadra”: ascoltare.

Nessun proclama, dunque nessun libro dei sogni, “perché quello che faremo se i mandellesi ci daranno fiducia lo condivideremo con loro, per tornare ad accendere la luce sulla pubblica amministrazione”.

Aldo Gallo, a sinistra, ieri sera in sala civica con Eros Goretti.


Via allora alla presentazione del candidato sindaco Eros Goretti, 63 anni, un passato e un presente nel mondo del canottaggio, sposato, padre di due figli, in pensione dal 2016 ma al quale - per sua stessa ammissione - non piace proprio star fermo.

Il canottaggio, si è detto, è stato fin qui un po’ la sua vita. Prima da atleta poi da tecnico (oggi è allenatore di IV livello, riconosciuto dal Coni), con importanti esperienze maturate, oltre che in Italia, dapprima in Messico per due anni poi in Ungheria (dove tra l’altro quattro anni fa ha qualificato due equipaggi alle Olimpiadi di Rio) e ora in Svizzera.

Una lunga esperienza all’estero, dunque. “E ogni volta che tornavo a Mandello - ha detto - mi accorgevo che il paese non era cambiato, che i problemi da risolvere erano sempre gli stessi. Non ho mai visto, insomma, un’altra Mandello e per questo ho deciso di scendere in campo con tre propositi: ascoltare tutti, analizzare ciò che si ha a disposizione, dopodiché agire”.


 

Nessun elenco di cose non fatte e di cose da fare, si è detto, ma Goretti non ha potuto evitare almeno un cenno al turismo. “Quello che vediamo in questi anni a Mandello è solo un mordi e fuggi che non porta alcun beneficio - ha spiegato - perché fare turismo vuol dire far trovare a chi arriva sul lago situazioni e luoghi piacevoli in cui stare”.

Poi via alla presentazione dei tredici candidati della lista. Per tutti un comun denominatore. “Siamo entrati in questa squadra - hanno detto - perché siamo stati delusi da tutte le forze politiche, perché soltanto qui potremo proporre e far valere liberamente le nostre idee, perché amministrare un comune significa fare l’interesse di tutti indistintamente. Perché finora quando si è deciso di fare un qualsiasi intervento o di realizzare questa o quell’altra opera pubblica i cittadini non sono mai stati preventivamente interpellati, perché sogniamo una Mandello diversa. Insomma perché occorre cambiare il modo di amministrare e poi perché lamentarsi soltanto senza impegnarsi in prima persona è sbagliato e scarsamente produttivo”.

Lo hanno detto e ribadito a più riprese Flavio Angeli, Laura Colombo, Mattia Conti, Giuliana Colombo, Giuseppe Iovino, Federica Ilardo, Guerrino Orio, Giovanna Lissoni, Renato Pasini, Giordana Redaelli, Oscar Andres Romero, Giovanni Sicola e Flaviano Tomelleri.

Eros Goretti

 

Alcuni hanno anche elencato i temi che a loro stanno più a cuore: dall’abolizione di tutte le barriere architettoniche (e di riflesso a una maggiore attenzione per chi è affetto da qualsiasi disabilità) alla riqualificazione dei giardini pubblici a lago, dalla cura delle frazioni al coinvolgimento attivo della cittadinanza, fino al controllo della qualità dell’aria e delle acque, all’esigenza di dare più dignità al cimitero del capoluogo (“alzare gli occhi e vedere una discarica è a dir poco irrispettoso”) e alla vicinanza alle associazioni di volontariato.

Insomma tutta un’altra Mandello. “Perché se non la immaginassimo diversa da com’è ora - hanno detto all’unisono Goretti e la sua “squadra” - la nostra lista non si sarebbe chiamata così”.

Giuliana Colombo

 
Giuseppe Iovino

Renato Pasini

Guerrino Orio

Giordana Redaelli

Laura Colombo

Giovanna Lissoni

Oscar Andres Romero

Mattia Conti

Giovanni Sicola

Flaviano Tomelleri

Flavio Angeli

Francesco Silverij


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