08 maggio 2021

Don Fabio a Crebbio: “Il mondo andava avanti e io mi sono fermato, ma ora eccomi con voi”

Il parroco di Abbadia Lariana ha celebrato oggi la prima messa dopo il Covid e dopo aver fatto ritorno a casa. “Mi hanno detto di non strafare ma io ho bisogno di lavorare. E allora ripartiamo e camminiamo insieme”

Don Fabio durante la messa celebrata oggi pomeriggio a Crebbio di Abbadia Lariana.

 

(C.Bott.) Settanta giorni dopo l’ultima messa prefestiva celebrata nella chiesa di Sant’Antonio (era il 27 febbraio e di lì a un paio di giorni il sacerdote avrebbe iniziato ad avvertire i sintomi del Covid) don Fabio Molteni è tornato a celebrare l’Eucaristia nella parrocchiale di Crebbio. E a riabbracciare i fedeli della sua comunità pastorale di Abbadia Lariana dopo un mese esatto di degenza al “Valduce” di Como, più altri 26 giorni presso il centro ortopedico e fisioterapico di Lanzo Intelvi per la riabilitazione.

Erano in tanti ad aspettarlo dentro e fuori la chiesa, oggi pomeriggio poco prima delle 17. E non appena il parroco ha varcato la soglia della parrocchiale tutti lo hanno salutato con un applauso. E senza nascondere l’emozione che la circostanza meritava.

“Mentre il mondo andava avanti - sono state le sue prime parole pronunciate all’omelìa - io mi sono fermato, ma ora eccomi di nuovo con voi. Grazie per avermi sempre ricordato e per aver pregato per me”.

Quindi alcune riflessioni a commento del Vangelo di Giovanni della sesta domenica di Pasqua e un altro riferimento alla sua malattia e alle lunghe settimane di degenza. “Un giorno - ha affermato don Fabio - un medico della clinica di Lanzo mi ha detto: “L'ha vista brutta ma adesso lei vede la luce in fondo al tunnel”. Poi ha aggiunto: “Ecco, la guardi sempre e vedrà che riuscirà a tornare alla vita”. Aveva ragione, io ho continuato a guardarla e così dobbiamo fare tutti, perché quella luce ci dice di amare”.

Alla preghiera dei fedeli il “grazie” a Gesù “per avere sostenuto don Fabio durante la malattia” e aver fatto sì che la sua comunità pastorale potesse accoglierlo oggi con gioia. Poi un pensiero per la mamma del parroco, Luciana, a sua volta contagiata dal coronavirus. Lei purtroppo non ce l’ha fatta. E’ mancata alle prime luci dell’alba del 27 marzo e oggi Abbadia ha pregato per lei e invocato il Signore “perché la accolga in Paradiso e ora vegli su di noi”.

Al termine della celebrazione eucaristica tre ragazze sono salite all’altare e hanno consegnato a don Fabio un foglio. “Ci sei mancato - era scritto - e adesso siamo contente che tu sia tornato in mezzo a noi”. E ancora: “Grazie per tutte le cose belle che ci hai insegnato”. Poi numerose firme.

Infine un’esortazione del parroco ai fedeli: “E’ stato bello sentire la vostra vicinanza, ma continuate a pregare per me perché ne ho ancora bisogno”. Quindi un ultimo pensiero: “Mi hanno detto di non strafare e di stare un po’ riguardato, ma io ho bisogno di lavorare e di stare il più possibile con tutti voi. E allora ripartiamo e camminiamo insieme”.

E nella parrocchiale di Sant’Antonio Crebbio gli ha tributato un altro applauso.

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