24 ottobre 2021

Mandello Lario. Suor Maria Letizia Gatti, 60 anni fa il dono più grande, quello della fede

Il 24 ottobre 1961 entrò diciannovenne a Triuggio come aspirante e nel 1964 ricevette la consacrazione

Suor Maria Letizia Gatti


(C.Bott.) C’è sempre una data particolarmente significativa, e in quanto tale da ricordare, nella vita di ciascuno, nella maggior parte dei casi perché legata a una circostanza o a un evento che più di altri stanno a cuore a chi li ha vissuti in prima persona. Per suor Maria Letizia Gatti quella data è il 24 ottobre 1961, dunque esattamente sessant’anni fa.

Dopo aver frequentato a Lecco l’istituto delle suore di Maria Ausiliatrice, lei - diciannovenne - decise di lasciare la famiglia, dove ogni giorno con mamma Piera e papà Giuseppe c’era un momento dedicato alla preghiera, per prendere i voti. Entrò a Triuggio come aspirante e tre anni dopo, per la precisione il 5 agosto 1964, ricevette la consacrazione.

Inizialmente destinata a Rho come insegnante in una scuola elementare, vi rimase per dodici anni. Poi suor Maria Pia Giudici, varesina di Triuggio, che era stata sua insegnante a Lecco, la volle con sé a Subiaco, nel Lazio, per avviare l’Opera di San Biagio.

Quella chiamata e quell’eremo situato nell’Alta Valle dell’Aniene avrebbero segnato per sempre l’esistenza di suor Maria Letizia, soprattutto per il legame che si sarebbe instaurato nel corso degli anni proprio con suor Maria Pia, scomparsa nel febbraio 2020 all’età di 97 anni.

Nel 2014, in occasione del cinquantesimo di professione di suor Maria Letizia (che ha vissuto anche esperienze in Kenya all’inizio degli anni Novanta e a Ginevra tra il 2000 e il 2003 in qualità di direttrice dell’unica scuola cattolica della città), suor Maria Pia le aveva indirizzato un significativo messaggio in cui scriveva: “Sono contenta di unirmi alla tua gioia che, nel tuo cuore e nel mio, è soprattutto un grazie cantato al Signore per le meraviglie da lui escogitate”.

“Che bello - aggiungeva - sentirti sempre giovane nel cuore, felice di esserti donata interamente a quel Dio che regala serenità e pace quaggiù e promette felicità per il domani eterno”.

Poi un immancabile riferimento alla presenza della religiosa a San Biagio, che si sarebbe protratta fino al 2018. “Sei a San Biagio - si leggeva nello scritto di suor Maria Pia - a incoraggiare e animare i giovani perché sempre più ascoltino la parola di Dio e la vivano. E mi dà gioia anche la tua capacità di provare stupore e rispetto per ogni espressione di questa natura bella che quassù ci allieta”.

Oggi, dunque, è un giorno speciale per suor Maria Letizia. E alla “Casa Maria Ausiliatrice” delle salesiane di don Bosco, a Olate di Lecco, dove si trova da circa un anno, le sue consorelle non mancheranno di lodare con lei il Signore per il dono della vocazione, mentre una messa di ringraziamento verrà celebrata prossimamente nella “sua” Mandello.

Suor Maria Letizia in una foto che la ritrae a Subiaco con suor Maria Pia Giudici.


Ma intanto la data da “celebrare” è quella odierna e per l’occasione sua sorella Irene non ha mancato di dedicarle un'affettuosa composizione, che vuole essere un messaggio augurale e, insieme, una poesia.

“Rondinelle bianche nere sono in volo su San Biagio - vi si legge - Ora non più… Il volo è più breve. Dopo tanto cammino su e giù per paesi e città alberga nel cuore un solo progetto d’amore: pazienza, fiducia, accoglienza, sorriso, perdono. Ogni paura e difficoltà dal cuore presto sparirà. Oggi, giunta a grazia a questo meraviglioso traguardo, vorrebbe abbracciare tutta la sua gente: fratelli, sorelle, nipoti grandi e piccini, di ogni età. Questo è il bello che la vita ci dà”.

E più oltre: “Grazie Signore per ogni giorno circondati dalla tua bontà. Gesti d’amore, tenerezza, benevolenza e carità. Questa è la salesianità per arrivare presto alla santità… In letizia, in allegria e poesia, come dice san Giovanni Bosco, vostro e nostro maestro: Non botte ma carezze, amore, non giudicare… Non castighi ma perdono e tanto esempio. Il tutto condito da tanta preghiera, mattino e sera. Cara sorella e zia di tutti noi, quando sei qui tutti vorresti visitare, a tutti il buon miele donare perché il tuo cuore è grande come il mare. Non ti stanchi di camminare per tutti incontrare… Un sorriso, un conforto portare, una lacrima asciugare. Ti vogliamo un gran bene, quando torni arriva il sole e insieme una ventata di speranza. Ti aspettiamo sempre con ansia per una pur breve prossima vacanza. Ancora questo ti vogliamo ricordare, mamma Piera spesso ripeteva: Amare senza misura, senza aspettarsi ricompensa quaggiù...”.

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