26 gennaio 2023

Mandello onora il “Giorno della memoria”. Venerdì 27 gennaio il film “Jona che visse nella balena”

La significativa esperienza vissuta da quattro studentesse mandellesi e dalla loro classe del “Bertacchi” a Cracovia e ad Auschwitz

 
(C.Bott.) Il 27 gennaio di ogni anno si celebra il “Giorno della memoria”, ricorrenza istituita nel 2005 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite. La data scelta ha un significato particolare: nel 1945, appunto il 27 gennaio, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Anche Mandello Lario si impegna a non dimenticare. Lo farà con un film che verrà proiettato domani sera alle 21 al cineteatro “Fabrizio De André”. “Jona che visse nella balena” il titolo della pellicola, “firmata” nel 1993 da Roberto Faenza.
Il film narra una storia familiare sullo sfondo della seconda guerra mondiale. Uno scienziato ebreo ricorda la sua infanzia con i genitori in un campo di concentramento. La psicologia del bambino protagonista e degli altri personaggi emerge in maniera credibile dalla sceneggiatura e dalle interpretazioni.
Molto bella, in particolare, la sequenza in cui il bambino vede morire il padre in infermeria. Corre a cercare la madre con le scarpe del genitore ma sbaglia più volte la strada. Poi gioca con le scarpe e si dimentica di avvertirla. Il padre è interpretato da Jean-Hugues Anglade.
La visione del film, a ingresso gratuito, è indicata anche agli alunni degli ultimi anni della scuola primaria. L’invito ad assistervi è stato rivolto alla cittadinanza tramite una locandina, distribuita negli esercizi commerciali di Mandello, che oltre alla data della proiezione riporta un disegno e una poesia dei bambini di Terezín, il più grande campo di stermino della Repubblica Ceca divenuto tra il 1941 e il 1945 il ghetto dell’infanzia, una tra le più mostruose invenzioni del nazismo e una incancellabile vergogna della storia.
“Quindicimila bambini tra i 7 e i 13 anni - spiega Doriana Pachera, assessore comunale all’Istruzione - furono strappati dalle loro case e alle loro famiglie e costretti a vivere in un mondo terribile e brutale. Da Terezín, poi, a scaglioni quei ragazzi vennero deportati a Auschwitz e lì uccisi e le loro ceneri disperse. Soltanto 100 di loro scamparono alla morte”.

 
“Nel ghetto di Terezín - aggiunge - alcuni riuscirono a difendere la dignità di essere umano andando oltre la certezza della morte e dell’annientamento e, pur in una condizione disperata, a organizzare i bambini, a farli lavorare, a infondere loro coraggio e a sostenerli fino alla fine. E’ proprio grazie a loro che noi oggi possediamo poesie, testi e disegni che sono stati raccolti nel libro I bambini di Terezín di Mario De Micheli”.
C’è poi da segnalare una significativa esperienza. E’ quella vissuta da quattro studentesse di Mandello Lario che frequentano a Lecco l’Istituto Bertacchi. Si tratta di Alice Falvo, Nicoletta Swami, Francesca Riva e Chiara Sandionigi. Grazie all’insegnante Caterina Bonaiti la loro quinta, insieme a un’altra classe, ha partecipato al concorso indetto dal ministero dell’Istruzione e del merito “I giovani ricordano la Shoah”.
Le classi vincitrici hanno partecipato a un viaggio a Cracovia e ad Auschwitz accompagnate dal ministro Giuseppe Valditara, dalla presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e da Tatiana Bucci, sopravvissuta con la sorella Andra alla Shoah.
Va aggiunto che in occasione del “Giorno della memoria” l’assessorato comunale all’Istruzione aveva suggerito alle insegnanti della scuola secondaria di primo grado e degli ultimi anni della primaria di Mandello di proporre la visione di Venti minuti di Daniele Esposito, vincitore del Globo d’oro 2022 per il miglior cortometraggio.

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