26 ottobre 2021

Mandello. Il coro parrocchiale di San Lorenzo si congeda: “Decisione triste ma inevitabile”

Il Coro Gaudeamus in una foto del 1996.

Le coriste e i coristi del coro parrocchiale “San Lorenzo” di Mandello Lario ci inviano lo scritto che di seguito pubblichiamo:

La scintilla… Anno 1985, 8 dicembre: nel pomeriggio della festa dell’Immacolata viene celebrato il diaconato della diocesi nella chiesa di San Lorenzo. C’era l’allora seminarista e futuro sacerdote Gian Maria Comolli, nostro parrocchiano. L’arciprete don Giancarlo Taroni si impose nel volere che suonasse l’organista della parrocchia e che un gruppo di volonterosi parrocchiani si aggiungesse al “coretto” proveniente da Como, guidato da monsignor Felice Rainoldi.

Il gruppo, non numeroso, di parrocchiani, radunatosi successivamente decise di ricomporre il coro parrocchiale, assente da più di un decennio. Una partenza in sordina dopo anni di smarrimento, ma una spinta a rinascere e a riguadagnare il tempo perduto. Mantenemmo un organico fluttuante - nei 36 anni di “servizio” - tra i 20 e i 30 elementi.

Tanti sono i ricordi che noi coriste e coristi ci riproponiamo a vicenda, o ascoltiamo dai veterani del gruppo. Tante situazioni belle e felici, altre meste e tristi. Troppe da elencare, veramente troppe. 36 anni di servizio alla liturgia nella parrocchia sono un cumulo notevole di presenze.

Il coro di San Lorenzo in uno scatto fotografico del 1989.


La propensione al “dovere” di esserci, anche tralasciando impegni personali e della famiglia, si consolidò sempre più, rendendoci consapevoli dell’impegno assunto, che portò così a coprire  tutte le ricorrenze, solenni o meno, della parrocchia.

L’unica situazione a imporci una pausa è stata l’avvento della pandemia. Purtroppo alla volontà di riprendere l’attività è venuto a mancare il sostegno. E’ maturata così la decisione di prendere atto che non siamo più adeguati alle nuove disposizioni.

Ora permetteteci  ricordi  che non si possono tralasciare. Importante è stato l’invito che abbiamo rivolto nel 1995 alle parrocchie della Zona Grigne di riunirci in un coro zonale. Aveva due fini principali: essere già pronti in celebrazioni che coinvolgessero tutte le parrocchie della zona e portare elevazioni musicali nei tempi forti dell’anno liturgico, con canti che sottolineassero il momento, la Pasqua e il Natale, nelle parrocchie che avevano aderito al progetto.

Quest’ultimo fine era un vero “tour de force”, ma anche ricco di soddisfazioni (avevamo del resto raggiunto il numero di 75 coristi).

Ancora il coro parrocchiale di San Lorenzo in una foto del 2012.


Per una decina d’anni il coro zonale denominato “Gaudeamus” (semplificazione di Gaudeamus in Domino, introito della messa di Ognissanti) operò con passione, poi lentamente si dissolse anche per una mancanza di un adeguato supporto.

Venne avviata una collaborazione nel canto con la cattedrale di Como, iniziata con la partecipazione al diaconato e poi all’ordinazione sacerdotale di don Marco Nogara.

La cosa non si fermò lì, ma proseguì negli eventi e negli anni seguenti, inizialmente con la totale partecipazione del coro poi con un gruppo meno numeroso, che ancora adesso prosegue con la sua presenza.

Non possiamo però tralasciare, negli ultimi anni, la collaborazione con il Coro Giuseppe Zelioli, diretto dal maestro Gianmichele Brena, in occasione di alcuni eventi parrocchiali.



L’apporto e il sostegno delle suore di Santa Giovanna Antida fu notevole e si protrasse per più di un ventennio. Non possiamo dimenticare la simpaticissima suor Giuseppina, la spumeggiante suor Maria Adelaide e, per un breve periodo, suor Maristella. Fu luogo di crescita anche per due allievi del nostro maestro, il maestro Matteo Enrico Balatti e il maestro Massimo Gilardoni.

Negli ultimi anni ci siamo avvalsi del prezioso aiuto, nella gestione e direzione del coro, di Manuela Fasoli.

Così arriviamo ad oggi. Una tristissima decisione, quella di prendere congedo dai parrocchiani, certamente comprensivi, da sostenitori, da indifferenti o da critici della nostra attività. Comunque sia, noi sempre ben disposti verso tutto e tutti loro.

Lo scorrere del tempo porterà i ricordi a essere sempre più fievoli, fino a dimenticare il passato. Un passato che potrebbe essere di aiuto se analizzato, per evitare il ripetere di errori già commessi, ma ognuno ha la propria filosofia.



Entrando in chiesa guarderemo ancora il lato cantoria, rivedendoci lassù e con la memoria a quanto disse il vescovo Diego Coletti al termine della messa in occasione della  visita pastorale alla parrocchia. Pronunciò parole veramente sentite e dopo una lunga pausa, mentre ci guardava intensamente, disse: “Mi avete coinvolto fortemente nella preghiera, grazie”.

Sì, quella è stata sempre la nostra priorità e le parole del vescovo ci confermarono che avevamo percorso la giusta strada.

Ora concludiamo con un grande grazie al nostro maestro Aldo Locatelli, che con pazienza e a volte con rinnovata energia ci ha guidato fin dall’inizio.

Le coriste e i coristi

1 commento:

  1. Da vecchio amico di Don Felice Rainoldi e da convinto sostenitore dei cori parrocchiali che si dedicano al servizio della liturgia manifesto il mio dispiacere per questa inevitabile decisione che, putroppo, non è isolata e indica una linea di tendenza che priva l'esperienza liturgica di una presenza ministeriale e sinmbolica molto importante.

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