30 ottobre 2021

Mandello, quando il rispetto per i defunti passa dalla cura e dalle attenzioni dedicate al cimitero

Mursit Arslan e Luigi Andreotti.


(C.Bott.) Conservare il ricordo delle persone che ci hanno lasciato, di un familiare o di un amico. Cercare uno spiraglio di luce di fronte al buio della morte, custodire nel cuore il ricordo dei propri cari, sapendo che l’amore ricevuto continua nel tempo attraverso gesti anche semplici quale ad esempio far loro visita al camposanto.

Ecco allora che potervisi recare sapendo di trovare un luogo tenuto con tutte le cure e le attenzioni del caso da chi è chiamato a occuparsene non può lasciare indifferenti. E può essere addirittura di aiuto al proprio stato d’animo.

Una situazione simile è quella riscontrata al cimitero di Mandello Lario, dove la cura dei viali, delle aree verdi, dei camminamenti davanti ai colombari e in generale degli spazi comuni è meritevole di segnalazione. E dove tutto è sempre in ordine, a partire dagli arnesi e dagli strumenti utilizzati dagli addetti, così come non passa inosservata la pulizia del servizio igienico situato all’esterno del camposanto, nella zona del parcheggio.

Una situazione, si è detto, davvero degna di segnalazione e il merito è da attribuire a Mursit Arslan e a Luigi Andreotti, i due dipendenti comunali che si occupano appunto dei servizi cimiteriali e che pressoché quotidianamente dedicano tempo e attenzioni anche ai cimiteri delle frazioni di Olcio e Somana.

Arslan, originario del Kurdistan, giunto in Italia nel 2007 come rifugiato politico, sposato e padre di 5 figli, è alle dipendenze del Comune di Mandello dal 2010, Andreotti da due anni e mezzo. In questi ultimi quattro mesi sono stati affiancati da Francesco Peluso, che proprio questa settimana ha concluso la sua esperienza lavorativa, svolta anche nel suo caso con impegno, disponibilità e senso di responsabilità.

“I morti desiderano parlare ai vivi più di quanto i vivi desiderino parlare ai morti. E hanno più cose da dire ai vivi di quanto i vivi abbiano da dire ai morti”, scrisse Edgar Lee Masters, poeta statunitense.

In un camposanto è più facile, per taluni, “ascoltare” la loro voce. E sostarvi, fosse anche per pochi minuti, potendo constatare che quanti sono chiamati a occuparsi della sua gestione sono guidati da una volontà e da una sensibilità tali da portarli a custodire quel luogo sacro con cura e dedizione - come appunto è il caso di chi si occupa del cimitero di Mandello - è motivo di indubbio apprezzamento e, non ultimo, testimonianza del loro rispetto verso i defunti.

Francesco Peluso

 

1 commento: