04 ottobre 2021

Teresio Olivelli, a Varenna un’esposizione per rafforzare gli ideali di giustizia e non violenza

Gli organizzatori della mostra allestita in "Santa Marta": “Il richiamo ai suoi valori e al suo esempio è essenziale e indifferibile”



Da sabato 2 ottobre, dopo il successo registrato nei tre giorni di esposizione nella sala stemmata di Villa Cipressi, è allestita presso la chiesa di Santa Marta a Varenna la mostra “In treno con Teresio”, organizzata dal Comune con il supporto dell’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, dell’Anpi provinciale di Lecco, di APS-ETS Ballerio Perugia e dei “Trittici di Varenna”.

La rassegna espositiva, a cura di Maria Antonietta Arrigoni e di Marco Savini dell’Aned di Pavia, è dedicata a Teresio Olivelli, ribelle per amore, partigiano e beato italiano morto a soli  29 anni.

Rispetto all’“anteprima” in Villa Cipressi la mostra in Santa Marta propone una serie di pannelli integrativi riguardanti il Lario, la Valsassina e le vallate contigue, nel contesto degli anni 1944-45, dunque sul finire della seconda guerra mondiale.



L’evento era programmato da tempo ma la pandemia aveva imposto continui rinvii e ad agosto la stessa esposizione era stata presentata a Pagnona come tributo di stima e in segno di riconoscenza ai 35 deportati valsassinesi e alle loro famiglie.

Un contributo determinante era arrivato dallo storico barziese Augusto Beppe Amanti e da Marco Savini dell’Aned di Pavia, entrambi parenti di membri della Resistenza o deportati durante le barbarie belliche degli anni 1944-45.

In fase di organizzazione dell’esposizione anche Pierfranco Mastalli ed Ezio Lanfranconi, dei “Trittici di Varenna”, hanno svolto un ruolo significativo di coordinamento.



“Teresio Olivelli - ricordano i promotori dell’evento - risulta figura nitida, sublime ed eroica. Il richiamo ai suoi valori e al suo esempio è essenziale e indifferibile, tanto più in questo tempo di caos, con una pandemia planetaria, mutamenti climatici dirompenti, iniquità economiche e sociali dilaganti e il crollo drammatico di assetti geo-politici consolidati”.

“Nel panorama varennese di questo autunno 2021 - aggiungono - la celebrazione della larianità e della universalità di Teresio Olivelli è un fattore decisivo per un recupero di fiducia, propedeutico a ogni forma di progresso etico, civile e sociale. I suoi ideali di giustizia, fraternità, non violenza, unità e pace si appalesano di totale attualità e importanza”.



Va detto che i commenti dei visitatori sono improntati a profonda commozione, oltre che allo stupore di fronte agli abissi di depravazione umana palesati dagli aguzzini dei lager, una depravazione superata dall’eroismo e dalla spiritualità di figure come Teresio Olivelli, che seppero andare oltre e innalzarsi nei reami ultraterreni.

La sua beatificazione datata 3 febbraio 2018 è stata forse tardiva? Il visitatore attento, meditando di fronte ai pannelli della mostra, potrà forse trovare adeguata risposta a questa e ad altre domande.


 

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