06 ottobre 2021

Imbrattata a Genova la statua di Giorgio Parodi. Il “mondo” guzzista indignato e sdegnato

 


 

(C.Bott.) La statua, opera dello scultore Ettore Gambioli, era stata svelata lo scorso mese di maggio in quartiere Carignano e quello stesso giorno le Frecce tricolori avevano sorvolato il cielo di Genova in ricordo di Giorgio Parodi, aviatore pluridecorato che con lungimiranza imprenditoriale 100 anni fa fondò la “Società Anonima Moto Guzzi”.

“Ricordare Parodi significa celebrare il suo sogno - aveva affermato nella circostanza il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti - partito un secolo fa da Genova con la nascita dell’intramontabile Moto Guzzi, che ha fatto la storia del motociclismo italiano e internazionale”. “Parodi è stato un esempio di impegno civile e militare - aveva aggiunto il governatore - e di grande capacità imprenditoriale nella creazione di un marchio che ancora oggi fa sognare tantissimi appassionati, per i quali l’Aquila è sinonimo di viaggi e di avventura. Quel sogno di 100 anni fa è anche simbolo e linfa della speranza e della voglia di ripartire dei cittadini e delle imprese liguri che portano alto il nome di Genova e della Liguria nel mondo”.

“Questo è un giorno speciale per l’Associazione Giorgio Parodi e per tutti gli amanti dell’Aquila dorata - aveva dichiarato dal canto suo Elena Bagnasco, nipote di Giorgio Parodi - e i miei ringraziamenti vanno ai genovesi e all’Amministrazione, che hanno dimostrato grande sensibilità nei confronti di Giorgio Parodi, che ancora oggi riesce a regalare emozioni agli amanti delle due ruote e agli appassionati del volo”.

A distanza di pochi mesi da quella cerimonia e ancora nell’anno che “celebra” il secolo di storia della Casa dell’Aquila ecco la notizia che non può non far scendere un velo di tristezza indistintamente tra gli appassionati guzzisti: la statua del cofondatore della Guzzi è stata imbrattata e il gesto rivendicato da un gruppo che si definisce “Genova antifascista” con un post su Facebook in cui si legge: “La diffusione della mentalità fascista passa anche attraverso i simboli e questa statua rappresenta uno sfregio per la nostra storia”.

La Digos sta indagando per individuare gli autori di quel gesto, che ha suscitato indignazione e sconforto. A farsi interprete di questi sentimenti è, tra gli altri, Elena Bagnasco anche nel suo ruolo di presidente dell’associazione che porta il nome del nonno e che questa mattina ha avuto modo di parlare dell’accaduto sull’emittente televisiva regionale Telenord.

5 commenti:

  1. In Italia le mamme degli "imbecilli" è sempre in cinta..!!!

    RispondiElimina
  2. Siamo molto dispiaciuti di quanto successo, un vandalismo frutto di mancanza di conoscenza della storia. La nostra associazione aveva collaborato con un capitolo al libro uscito recentemente su Giorgio Parodi raccontando i rapporti col nostro territorio e l' amicizia con Carlo Guzzi. La presidente dell'ACML

    RispondiElimina
  3. Sono dispiaciuta di quanto successo,frutto di non conoscenza della storia. Un'opera d' arte può piacere o non piacere, ma e' degna di rispetto in quanto opera d' arte. L'associazione aveva collaborato al recente volume su Giorgio Parodi con un capitolo che raccontava il suo rapporto con Mandello e la sua amicizia per Carlo Guzzi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se in italia non cominciamo ad essere un po severi saremo fatti a pezzi ci vorebbe ancora il signore con la testa pelata non sono razzista

      Elimina
    2. FIORE
      Non è possibile che ci possano essere ancora degli elementi (persone ?) che negano la storia: quella vera! Forse hanno dimenticato il fallimento dell'Unione Sovietica e la Cina di Mao. Leggano: MAO - Jung Chang,Jon Halliday - Longanesi -
      Fiorenzo Gilardi.

      Elimina