08 ottobre 2020

Mandello, oggi l’addio a don Luigi Prandi. Ai funerali il vicario generale della diocesi

A presiedere il rito, che si terrà alle 15.30 nella chiesa parrocchiale del “Sacro Cuore”, sarà monsignor Ivan Salvadori

Don Luigi Prandi
 

(C.Bott.) Mandello tributerà oggi pomeriggio alle 15.30, nella chiesa parrocchiale del “Sacro Cuore”, l’ultimo saluto a monsignor Luigi Prandi, classe 1941, già vicario della parrocchia mandellese di San Lorenzo e per 43 anni (dal ’75 al 2018) parroco a Vassena di Oliveto Lario. Il rito funebre del sacerdote scomparso nella notte tra domenica 4 e lunedì 5 ottobre sarà presieduto da monsignor Ivan Salvadori, nuovo vicario generale della diocesi di Como.

Prete dal 1966, don Luigi aveva festeggiato nel 2016 il giubileo sacerdotale e nel novembre di quello stesso anno - in occasione della ricorrenza di Cristo Re e in concomitanza con la celebrazione di Santa Cecilia, patrona della musica, da parte di quattro formazioni corali (con la Schola cantorum del “Sacro Cuore” vi erano il Coro Sant’Ambrogio di Lierna, la corale di Lipomo e il coro della frazione mandellese di Somana) - presiedendo il rito eucaristico aveva sottolineato come cantare fosse “un servizio nobiliare alla Chiesa e alla liturgia”, prima di ammettere che trovarsi in occasione appunto della festa di Cristo Re a celebrare nella chiesa del “Sacro Cuore” era per lui “un ritorno a casa”.

I coristi presenti alla celebrazione eucaristica del novembre 2016 al "Sacro Cuore" con don Luigi Prandi.

 

“Ai cantori - aveva aggiunto don Prandi, che proprio nel 2016 aveva ottenuto dal Vaticano il titolo onorifico di prelato di Sua Santità, dopo quelli a suo tempo acquisiti di protonotario apostolico della diocesi di Tarbes e Lourdes e di canonico onorario della Cattedrale di Como - raccomando di cantare sempre con un cuore ardente, affinché l’Eucarestia non sia mai una realtà spenta”.

Prima della fine della cerimonia l’allora parroco di Vassena aveva usato la metafora del sole che sorge ogni giorno e tramonta ogni sera, lasciando una traccia luminosa, per esortare i fedeli a far sì che il vero sole fosse il loro incontro nell’Eucarestia con Cristo, “che lascia sempre una scia di gioia”.

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