22 novembre 2020

Quarant’anni fa moriva Ulisse Guzzi, uomo della Resistenza e illuminato imprenditore

Nato a Mandello Lario, era figlio del fondatore della Moto Guzzi. Fu tra i promotori dell’organizzazione delle prime formazioni partigiane in Valsassina

Ulisse Guzzi (1911-1980).


di Gianfranco Colombo

Quarant’anni fa moriva a Lecco Ulisse Guzzi. Imprenditore, partigiano, uomo di cultura, sensibilissimo alle problematiche sociali potrebbe essere avvicinato, per sensibilità e ideali, ad Adriano Olivetti.

Guzzi nacque a Mandello Lario il 14 giugno 1911. Dieci anni dopo suo padre Carlo avrebbe fondato, insieme a Emanuele Vittorio Parodi, la Moto Guzzi.

Durante la seconda guerra mondiale, Ulisse Guzzi fu ufficiale di aviazione a Rodi e dopo l’8 settembre 1943, nel marasma seguito alla fuga dei Savoia, si dette alla macchia e assunse, come partigiano, il nome di “Odo”. Preso contatto con le forze antifasciste del Lecchese, fu tra i promotori dell’organizzazione delle prime squadre partigiane in Valsassina.

Divenne in seguito capo di stato maggiore del raggruppamento divisioni d’assalto “Garibaldi” della Lombardia, costituito con l’unificazione delle formazioni del Lecchese con quelle del Comasco, della Bassa Valtellina e della Val Biandino.

Il raggruppamento comprendeva due divisioni, ciascuna forte di tre brigate. Nella I Divisione erano comprese la 40.ma “Giacomo Matteotti”, operante in Bassa Valtellina, la 90.ma “Elio Zampieri” attiva in Val Chiavenna e la 52.ma “Luigi Clerici”, impegnata sulla sponda occidentale del Lago di Como.

La II Divisione operava nel Bergamasco con la con la 86.ma Brigata “Issel”, nella zona delle Grigne, con la 89.ma “Poletti” e con la 55.ma “Rosselli” in Valsassina, Valvarrone, Val Gerola e Val Biandino.

Guzzi nel 1966 con la moglie Angela Locatelli in occasione del ventennale di fondazione del "Tubettificio ligure" ad Abbadia Lariana.


Di questa riorganizzazione dei gruppi partigiani nei nostri territori e del ruolo avuto da Ulisse Guzzi, parlava Aroldo Benini nel suo libro Nerina non balla. In questo volume viene citata la testimonianza di Umberto Morandi, colui che prese le redini della Resistenza nel Lecchese: “Il movimento di rinascita partigiana cominciò a determinarsi anche  nella zona della Grigna… Verso la metà di agosto fui invitato a recarmi presso Introbio allo scopo di addivenire alla fusione che era gradita da tutti i distaccamenti. Ulisse Guzzi mi propose si accompagnarmi in moto. L’incontro avvenne  alle ore 16 del 25 o 26 agosto (1944)”.

Accanto a Ulisse Guzzi ci fu sempre la moglie Angela Locatelli (1914-2003). Nel settembre 1944, quando il marito era capo di stato maggiore del raggruppamento divisioni d’assalto “Garibaldi” della Lombardia, aveva messo a disposizione della Resistenza la “Villa dello Zucco”, dove allora risiedeva. La sua casa divenne  così la sede del comando delle “Garibaldi”.

Ma Angela Locatelli non si limitava a una pur rischiosissima ospitalità. Per alcuni mesi fu lei a tenere i contatti più pericolosi, ad assistere le famiglie dei partigiani caduti, a custodire i documenti del comando e delle formazioni dipendenti. Nel gennaio del ‘45, avuto sentore che i fascisti stavano per fare irruzione nella sua casa, la giovane donna riuscì a beffarli. Angela, infatti, mise in salvo tutti i documenti del movimento clandestino e raggiunse il marito nelle formazioni partigiane, con le quali restò sino alla Liberazione.

Da quella villa passarono i principali esponenti antifascisti, ma anche i grandi della cultura europea quali Jean Paul Sartre, Simone De Beauvoir, Paul Eluard, Elio Vittorini.

Febbraio 1977: Ulisse Guzzi alla festa sociale del Moto club "Carlo Guzzi". Alla sua destra l'allora presidente del sodalizio, Duilio Agostini.


Sempre nel dopoguerra Ulisse Guzzi e Angela Locatelli contribuirono nel Lecchese alla conservazione degli ideali della Resistenza, con iniziative che hanno avuto il loro fulcro nel Centro culturale “Piero Calamandrei”.

Il centro nacque nel 1961 per volontà di Ulisse Guzzi e Ugo Bartesaghi. Esordì con un corso sul ventennio fascista, inaugurato da Lellio Basso, cui fecero seguito, tra gli altri, Giorgio Amendola, Riccardo Lombardi, Ruggero Zangrandi, Paolo Grassi, Norberto Bobbio, Italo Pietra, Ferruccio Parri. Si tennero poi numerosi incontri con poeti e scrittori come Salvatore Quasimodo e Pierpaolo Pasolini.

Al termine della guerra, a Liberazione raggiunta, Ulisse Guzzi tornò all’imprenditoria e fondò a Genova-Pontedecimo il “Tubettificio ligure”, azienda che produceva tubetti flessibili e rigidi in alluminio leggero. Successivamente venne aperto un altro stabilimento ad Abbadia Lariana. Qui iniziò la produzione di barattoli in alluminio estruso e nel 1954 il “Tubettificio” fu la prima azienda italiana a produrre bombole per aerosol. Nel 1963 sorse un altro stabilimento ad Anzio.

Nel momento della sua massima espansione il Gruppo diede lavoro a 1.500 persone, con stabilimenti anche in Sudamerica, e controllava aziende minori come la “Metalgraf” di Lecco.

Ulisse Guzzi fu un imprenditore illuminato. Seppe instaurare rapporti completamente diversi tra dirigenza  e dipendenti. Morì a Lecco nel gennaio 1980.

La moglie Angela donò al Comune di Lecco la preziosa biblioteca del marito, che oggi è conservata in città presso la Biblioteca civica “Uberto Pozzoli”.

12 commenti:

  1. Tutti i Lecchesi, la classe dirigente e l'imprenditoria in particolare, in questo periodi di grande difficoltà ed incognite per il futuro... dovuto proprio dalla pandemia del coronavirus e delle incognite che si delineano per il futuro nostro e dell'umanità intera... dovrebbero rifarsi all'insegnamento di persone di questo calibro e con altre grandi figure lecchesi... non molte, ma di sicuro Ugo Bartesaghi che seppero in momenti topici scegliere ed indicare con la loro cultura ed esempio la giusta strada da intraprendere per tutti...!! Onere e gloria a persone come Ulisse Guzzi

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  2. Capire le nostre radici per sapere chi siamo e anche in parte dove andiamo... Ottimo scorcio di storia lariana ed eccellente ritratto di una fulgida figura 🌱

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  4. Grazie a Gianfranco Colombo di questo bellissimo ricordo di Ulisse Guzzi, un pezzo di storia a tutto tondo del Lecchese e non solo. Per me, come per tantissimi altri/e che hanno passato la vita al Tubettificio Ligure ad Abbadia Lariana e Tubettificio Europeo poi, il suo ricordo è tutt'ora vivo.
    Si, era il nostro "padrone", un Padrone anomalo si, di un'umanità straordinaria e lo ha dimostrato sino all'ultimo. Non è un caso che ai suoi funerali erano presenti in massa i lavoratori e le lavoratrici.
    Mi auguro, che passata questa pandemia, la biblioteca di Lecco e non solo, si ricordi di Ulisse, della sua storia e della sua compagna Angela altrettanto protagonista dalla resistenza in poi. 💓💓

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  6. Commento di Gennaro Pannozzo

    Ho conosciuto Ulisse Guzzi quando mi sono innamorato di sua nipote Romilda. Ci ha invitato subito a cena. Io facevo il sindacalista della FIOM.FLM a Lecco è seguivo anche il Tubettificio Ligure di Abbadia dove ho visto Romilda. Da quando ho conosciuto Ulisse ci sono state tante chiacchierate sul presente ma soprattutto sul passato cioè sulla Resistenza. Qualche settimana prima di lasciarci mi chiese di accompagnarlo con la mia auto a vedere il lago per la ultima volta "mi disse". Angela Locatelli era la sua ombra. Erano molto uniti. Quando il Tubettificio cominciò ad andare male io ne parlai con Pio Galli allora Segretario. Generale della Fiom. Lui voleva sapere come stavano le cose dal momento che erano stati compagni nella Resistenza. Telefonò a Ulisse e lo invitò a Roma insieme a me. Ricordo quel pranzo e ricordo la insistenza di Pio a vendere la fabbrica alla Allosuisse mentre Ulisse insisteva sulla Efim. Pio non riuscì a convincerlo anche perché l'Angela voleva che il Tubettificio rimanesse italiano. E così fu.
    Anche io e Romi quando si trattò di cambiare auto fummo ."consigliati" a comprare Fiat.

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  7. In ogni epoca storica nascono gli uomini adatti a interpretare il senso di quel tempo e ad orgonizzare le risposte sociali e politiche adatte. ULISSE GUZZI fuse in se entrambe queste capacità di visionario, di organizzatore e guida nella Resistenza e di imprenditore economico,interprete dei nuovi valori costituzionali nel mondo del lavoro.
    Spero che anche in questo nostro tempo di Ultimatum alla terra, che ci consegna il Covid19, nascano figure di visionari e politici che ancora non si intravvedono capaci di reggere il timone del pianeta sul quale stiamo navigando a vista e senza un rotta . Unico politico che ci indica la via di un ecologismo salvifico della terra e di noi stessi , resta papa Francesco, che nella sua Laudato Si, al n.116 dice:"Cio che sta accadendo ci pone difronte all'urgenza di procedere ad una coraggiosa rivoluzione culturale". Penso che come ANPI ci possiamo riconoscere in queste parole, offrendo la visione profetica della nostra Costituzione Italiana, che abbisogna di nuovi e capaci realizzatore dei suoi valori.

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  8. Ulisse Guzzi, un Padrone anomalo si.
    Nella mia lunga vita professionale, iniziata proprio al Tubettificio, ho avuto modo di valutare le capacità di molti imprenditori e amministratori d’azienda. Solo un’altra volta mi capitò d’incontrarne uno come Ulisse Guzzi: Marisa Bellisario.

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  9. Ho avuto anch'io la fortuna di conoscere Ulisse GUZZI,qualche volta accompagnava sua moglie Angela in Rosticceria Brumana,sita in via Roma,76 lecco a comprare dei prodotti gastronomici,intratteneva pure con mio suocero Nino RIGAMONTI,primo cugino di Ugo BARTEAGHI,testimone di nozze della mia defunta moglie.Parlo degli anni 70 del secolo scorso...

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  10. Un personaggio senza tempo, ufficiale, militare, partigiano, imprenditore, uomo di cultura e promotore di eventi.
    Grazie Gf Colombo

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  11. Grazie Gianfranco Colombo per la bella e ricca testimonianza per Ulisse Guzzi.


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