22 luglio 2021

Da Abbadia Lariana ai Piani Resinelli, campi scuola tra giochi, riflessioni e amicizia

Un’animatrice: “Non dimenticherò mai l’amore dei bambini quando ti abbracciano e ti regalano i disegni, la vicinanza dei nostri cuori, perché è lì, nei loro sorrisi, che vedo Dio”



Un’esperienza da ricordare, quella vissuta nelle scorse settimane ai Piani Resinelli da un bel gruppo di giovanissimi della comunità pastorale di Abbadia Lariana e Crebbio, che subito dopo la conclusione del Grest 2021 aveva proposto e organizzato due campi scuola, chiamando a prendervi parte le ragazze e i ragazzi della primaria e della secondaria di primo grado.

Un’esperienza vissuta tra momenti di gioco, spazi di riflessione, di lavoro, di aiuto, di conoscenza e di amicizia. Un’esperienza, per dirla con le parole del parroco don Fabio Molteni, “alla luce della fede nel Signore”.

I “campi” hanno in effetti il pregio di far toccare con mano quanto la vita della comunità cristiana sia più bella rispetto al vivere solitari e chiusi in se stessi all’interno delle proprie case. “E’ l’esperienza bellissima - sottolinea sempre il parroco - di sentire Dio vicino nel nostro fratello”.

Quindi il “grazie” di don Fabio a chi ha prestato gratuitamente la propria opera, a partire dalle animatrici ma anche alle mamme che si sono prestate a fare le cuoche, preparando per l’occasione squisiti manicaretti.

Infine l’arrivederci a settembre con una sollecitazione che arriva sempre dal parroco: “Aspettiamo tutti, nessuno escluso!”.

Quelle che seguono sono le significative testimonianze di due animatrici della parrocchia, due “racconti” che ben sintetizzano il senso dei giorni vissuti ai Resinelli, a partire da quello di Laura Benfatto:

“Quest’anno i bambini dalla III alla V elementare hanno passato una settimana assieme a noi animatori e al “don” nella casa della parrocchia ai Piani Resinelli. Io sono Laura e ho vissuto questa esperienza in prima persona. Era la prima volta che partecipavo a un campo come animatrice invece che come bambina e devo dire che è stata una settimana stupenda.

L’obiettivo del campo è creare un bel gruppo, far divertire i bambini e far loro incontrare Gesù. Il tema del campo era l’amicizia.

La prima sera abbiamo proiettato il film “L’era glaciale”, dove tre animali completamente diversi affrontano mille avversità per restituire un bambino a suo padre e a lungo andare fanno amicizia fino a diventare un branco.

Credo che questo sia successo anche a noi. Ci siamo trovati con 23 bambini, ognuno con le proprie difficoltà e i propri punti di forza che, giorno dopo giorno, hanno costruito nuovi rapporti e migliorato quelli che già avevano. Certo non sono mancati i litigi e gli scontri, anche tra noi animatori, ma il contesto in cui eravamo costringeva tutti ad appianare i propri diverbi e invitava a comportarsi in modo da rispettare anche chi ci stava attorno.

E’ stata un’esperienza incredibile. Fare l’animatrice ti consente di vedere anche da fuori quello che accade e vi assicuro che è uno spettacolo meraviglioso. Vedere i bambini che giocano, che si improvvisano attori, che si fanno la guerra poi chiedono scusa, vedere quello che disegnano, parlare con loro, fare a gara di boccacce e ridere alle loro barzellette… è meraviglioso.

Non saprei spiegare la sensazione di essere lì, tutti assieme e formare un branco, bizzarro certo, ma il miglior branco che la storia abbia mai visto.

Spesso ci capita di sottovalutare i bambini ma è uno sbaglio. Durante le riflessioni con noi animatori erano in grado di fare osservazioni e domande di una profondità incredibile. Il mio momento preferito era la sera, prima di andare a letto, quando facevamo i giochi tutti assieme. Lì ridevano sempre tutti, anche i più timidi.

L’ultimo giorno sono tornata a casa felice come non mai, ho scoperto nuove persone, anche in coloro che conoscevo già. Questo campo vivrà in eterno nei miei ricordi, l’amore dei bambini quando ti abbracciano e ti regalano i disegni, la vicinanza dei nostri cuori, perché è lì, nei loro sorrisi, che vedo Dio”.



Martina Pugliese, invece, ha scritto:

“4 luglio, si vola ai Resinelli! Una ventina di ragazzi delle medie, sette animatori (indiscutibilmente fantastici, e non perché una di loro sono io), due cuoche e un mitico “don”, ancora… intatto - non si sa come - dopo due settimane di Grest e una di campo con i bambini delle elementari, approdarono con zaini, valigie e bagagli vari nella casa parrocchiale, pronti a vivere un’avventura indimenticabile.

Tra camminate, vette, percorsi sugli alberi e tanti giochi insieme siamo riusciti a divertirci senza tecnologie varie, senza tutte le ossessioni che abbiamo a casa, soltanto con la buona compagnia degli altri. Ci siamo fatti forza a vicenda, siamo arrivati in Grignetta anche se nessuno di noi credeva che ce l’avremmo fatta, insieme abbiamo fatto quello che pensavamo impossibile.

La prima sera, con qualche piccolo intoppo, gestito al meglio dai nostri mitici sette e dal loro coordinatore, abbiamo guardato un film, “Il diavolo veste Prada”. E noi invece? Noi cosa vestiamo? Durante la settimana abbiamo cercato di risponderci, con riflessioni in piccoli gruppi o tutti insieme guidati dal “don”, abbiamo parlato di maschere, non quelle per il viso e la pelle, quelle che indossiamo o quelle che non vorremmo mai avere.

Abbiamo discusso di amicizia, di competizione e di noi stessi. Chi siamo noi? Cosa vogliamo essere? Ci siamo seduti uno di fronte all’altro e ci siamo raccontati tutte le cose belle che abbiamo, perché, proprio come volevamo far capire in questo campo, ognuno di noi ha qualcosa di bello e di speciale.

Non sono mancate le risate, le sveglie mattutine con la musica, le serate di giochi, un po’ di sana corsa, sia alla luce sia al buio, e anche qualche lavoretto quotidiano, per collaborare e aiutarsi a vicenda.

A fine settimana, con tutti sopravvissuti e soltanto qualche scottatura o sbucciatura qua e là, possiamo dire che è stata davvero una grande avventura!

Ci rivediamo alla prossima, il viaggio continua…”.

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