31 luglio 2021

L’omaggio alla Moto Guzzi, "una bellezza che va oltre i confini dello spazio e del tempo"

Mandello Lario applaude il docufilm “Il coraggio di andare oltre”. L’assessore regionale Stefano Bruno Galli: “Il vostro territorio ha sostenuto e ispirato questa grande impresa”



(C.Bott.) Una serata da incorniciare, per chi l’ha vissuta. E un evento degno della celebrazione di un compleanno centenario, quello della Moto Guzzi. Una serata nel segno e nel ricordo di tanti personaggi che hanno fatto la storia della gloriosa Casa dell’Aquila, ripercorsa e rivissuta attraverso le immagini, i filmati e le testimonianze del docufilm Il coraggio di andare oltre proiettato giovedì 29 luglio al cineteatro comunale “Fabrizio De André” di Mandello Lario.

Un evento, com’era stato detto alla vigilia, voluto soprattutto per omaggiare Carlo Guzzi, Giorgio Parodi e Giovanni Ravelli e per testimoniare che genio, creatività e passione possono fare la storia. E per regalare emozioni e suggestioni.

Un docufilm, come è stato ribadito nel corso della piacevole serata, che racconta la vicenda umana dei protagonisti della nascita della Casa dell’Aquila, tralasciando la narrazione puramente descrittiva di cose materiali e puntando invece al nocciolo delle questioni attraverso le testimonianze di storici, di familiari e di persone che hanno condiviso il cammino glorioso della Casa di Mandello Lario.

Significativo, tra gli altri, il messaggio fatto pervenire agli organizzatori dall’assessore regionale lombardo all’Autonomia e cultura, Stefano Bruno Galli, il quale non ha esitato a parlare di “una realtà nata sulle ali della passione e dell’entusiasmo, della creatività e dello spirito di intraprendenza, del coraggio e dell’amicizia temprata sotto il fuoco delle armi della grande guerra”.



“La Moto Guzzi - ha scritto Galli - nasce dodici anni dopo la pubblicazione del Manifesto del Futurismo scritto dal poeta avanguardista Filippo Tommaso Marinetti - morto a Bellagio, al vertice del Triangolo Lariano - manifesto che proclama la nascita di una nuova bellezza, la “bellezza della velocità” che presto diventa un mito, oltre i confini dello spazio e del tempo”.

“Il 1921 - ha aggiunto - è anche l’anno in cui si disputa il primo Gran premio d’Italia su un percorso cittadino tracciato a Montichiari, nel Bresciano, che l’anno successivo sarà trasferito all’Autodromo di Monza. E’ l’anno in cui nascono due formazioni politiche che incideranno profondamente nella storia del Paese in quello che Eric Hobsbawm ha definito il “secolo breve”: il 21 gennaio a Livorno nasce il Partito comunista d’Italia per scissione da quello socialista, il 9 novembre a Roma il Partito nazionale fascista come evoluzione dei Fasci italiani di combattimento”.



Quindi un riconoscimento al territorio mandellese, “che - ha scritto sempre l’assessore - ha sostenuto e ispirato questa impresa. Un territorio che dalle placide sponde lacustri s’inerpica fino alla vetta della Grigna settentrionale, come a giustificare in maniera simbolica due caratteristiche fondamentali della Moto Guzzi: la concretezza dell’impresa, che deve stare con i piedi per terra, e l’altezza della visionarietà e dell’ambizione necessarie per primeggiare”.

Poi altri riferimenti alla tradizione sportiva dell’Aquila mandellese e in generale a una storia ancora viva, “grazie alla fatica e alla passione di generazioni di mandellesi i quali, passandosi il testimone, hanno lavorato nello stabilimento di Mandello Lario e hanno saputo davvero “andare oltre”, come recita il titolo del docufilm”.



“Hanno trasformato un sogno in leggenda, che ha fatto innamorare generazioni di appassionati - così si concludeva il dettagliato indirizzo di saluto di Galli - e che rappresenta un ineguagliato simbolo dei valori che sostengono lo spirito lombardo, che è spirito di abnegazione, di sacrificio, dedizione e vocazione al fare”

Infine l’augurio di buon compleanno dell’assessore regionale alla Moto Guzzi “per i suoi primi cento anni, cento anni di mito”.



Il docufilm Il coraggio di andare oltre si deve a un’idea di Massimo Zavaglia e Bruno Nava, appassionati collezionisti di motociclette Guzzi. Prodotto dalla “Alboran” per la regìa di Maurizio Pavone, è stato scritto da Laura Motta con la fotografia di Valerio Lamberti. Produttore esecutivo è Marida Galliani.

Impeccabile la “regìa” della serata mandellese, curata dal Moto club “Carlo Guzzi” e da Roberto Manieri, grande esperto di motociclismo e a sua volta appassionato guzzista.










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