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Gianni Zucchi |
A Mandello Lario è il giorno dell’ultimo saluto a Gianni Zucchi, con le esequie che verranno celebrate questa mattina alle 10.30 nella chiesa prepositurale del Sacro Cuore. A ricordarlo è Luca Gaddi, presidente del Cai Grigne, sodalizio a cui Zucchi ha dedicato tempo, impegno e passione.
Gianni, oltre a essere stato una colonna portante della Sem, è stato un prezioso collaboratore della sezione Grigne del Cai Mandello. Socio dal 1980, pur non avendo mai ricoperto alcuna carica sociale ha dato il suo prezioso contributo per l’organizzazione del “Trofeo delle Grigne”, la gara di corsa in montagna “Molina-rifugio Elisa”, fin dalla sua prima edizione, nel 1996. Per non dimenticare il Trofeo Spreafico, altra gara di corsa in montagna da Molina al rifugio “Bietti-Buzzi” dove la nostra sezione ha supportato proprio la Sem fino all’ultima edizione datata 2017.
Ma dove Gianni ha sicuramente fatto la differenza è stato all’interno della commissione sentieri. Una certezza fin dalla sua nascita a inizio anni Ottanta. Lo ricordiamo nei lavori di pulizia dei sentieri piuttosto che in quelli di manutenzione straordinaria del selciato. Poi la realizzazione della nuova segnaletica, la ristrutturazione della cappella di Santa Preda e del rifugio Elisa negli anni Novanta. Quindi la calchera di Santa Maria, il rifugio Bietti-Buzzi e il “casello del pastore” in Releccio, il “punt de Stiri” e tanto altro ancora.
Gianni ci sapeva fare anche con la penna. Numerose, infatti, sono le sue note sui lavori che ha portato avanti nel tempo. Per ricordarlo, proponiamo uno stralcio di un suo scritto pubblicato sul Notiziario del Cai Grigne del 2001: “Fra le attività sezionali del Cai Grigne rilevante è, di certo, la Commissione sentieri, guidata sin dalla fondazione dal socio Ascanio Cereghini, un trascinatore e carismatico, che riesce a tenere unita una squadra non sempre di facile comando. Il gruppo in questi anni ha attrezzato e segnalato con vernice, paline, frecce direzionali tutti i tracciati delle nostre montagne, con metodo di lavoro che ha fatto scuola: altre sezioni Cai hanno adottato i nostri modelli, dandoci motivo di soddisfazione. E quando si è soddisfatti si lavora di più... Tanto che nell’agosto del 2000 molti del gruppo, vuoi per simpatia o per “spassionata passione”, hanno prestato la loro opera di volontariato nel rifacimento del tetto del rifugio Elisa, dando un supporto di tutto rispetto che ha consentito di contenere le spese di un lavoro di tale portata.
Poi la Commissione, con in testa il presidente della sezione, si è impegnata nel “subappalto” per il risanamento del sentiero di Era in località “la Poncia” e ha racimolato un ricavato che ha tamponato il “buco” creato dai lavori all’Elisa. Certo lo abbiamo guadagnato, con 755 ore impiegate alla palizzata della Poncia e altre 105 ore alla “Costa della Selva”, il tutto in meno di due mesi e mezzo!
Siccome il lavoro è duro, pensiamo bene di alleggerirlo con sghignazzate e battute a volte pesanti e graffianti ma sempre nel limite del reciproco rispetto. Se il futuro ci permetterà di annotare fatti, opere e persone che ancora si presteranno con la disponibilità fin qui mostrata la sezione del Cai Grigne navigherà a vele spiegate”.
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