“A Trieste seguì all’angolo suo fratello Dario impegnato contro il nostro Ermanno Fasoli, che vinse l’incontro, e da Nino ricevemmo in quell’occasione sinceri apprezzamenti”
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Nino Benvenuti |
Il suo nome si lega a filo doppio al mondo del pugilato e ora Firmino De Marcellis, mandellese, ricorda con questa testimonianza Nino Benvenuti, morto nei giorni scorsi all’età di 87 anni:
Con Nino Benvenuti è venuto a mancare non soltanto un grande pugile ma per me anche un amico del quale conservo indimenticabili ricordi. Tante le ore trascorse insieme a lui nelle palestre Vigorelli di Milano e a Comerio, sede delle sue preparazioni in vista di grandi combattimenti.
Numerose le sue prestigiose e disinteressate presenze a bordo ring, dove da ospite d’onore assisteva alle manifestazioni al Palalido di Milano organizzate da noi titolari della O.M.B. - Organizzazioni manifestazioni boxe fondata a Mandello Lario e rappresentata dal sottoscritto unitamente a Giuliano Pedroncelli, ex pugile del nostro sodalizio, a Gottardo Targa, a sua volta ex pugile e istruttore, e a Pinuccio Fasoli, fratello di quell’Ermanno Fasoli olimpionico a Tokyo e campione italiano.
Tante le ore trascorse assieme in palestra e, come detto, a Comerio. Ricordo Nino a Trieste, dove in una manifestazione seguiva all’angolo suo fratello Dario impegnato proprio contro il nostro Fasoli, che vinse l’incontro, e da Benvenuti ricevemmo in quell’occasione sinceri apprezzamenti.
Ebbi modo di seguire i suoi allenamenti anche con nostri pugili in vista del titolo mondiale che lui disputò e vinse contro Emile Griffith. Contemporaneamente si stava anche preparando a recitare la parte del pistolero per il suo debutto come attore cinematografico. Ricordo che nelle pause di allenamento si esercitava facendo roteare tra le mani la pesante Colt allo scopo di acquisire dimestichezza nel maneggiarla nelle scene del film, ma se si fosse infortunato (cosa facile a verificarsi, peraltro) avrebbe messo in pericolo il suo impegno mondiale. Mi permisi allora di persuaderlo a lasciare a casa la pistola e così fu.
Certe volte in palestra mi chiedeva cosa ne pensassi di questo o di quel colpo che sferrava al sacco e l’interesse per il mio parere in merito non mi lasciava indifferente.
Ora sono desolato per la sua scomparsa e impotente come tutti i mortali di fronte al destino e al mistero della morte. Addio, Nino, campione del mondo per sempre!
Firmino De Marcellis
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