24 maggio 2025

Un successo la serata su Mandello e l’Alpe di Era. Gli alpini: “Una ricerca meticolosa e appassionata”

La sede del gruppo alpini di Mandello Lario ha ospitato questa settimana la presentazione da parte di Matteo Poletti del suo libro “Mandello, le Grigne e l’Alpe di Era”, un vero e proprio viaggio attraverso la storia e l’evoluzione del rapporto tra l’uomo e il territorio mandellese.

Questo il commento sulla serata postato sulla pagina social dell’Ana mandellese dal capogruppo, Claudio Bianchi: “Poletti si è rivelato un autentico “detective” del passato, guidando il pubblico attraverso le intricate trame della storia locale. Con una fluidità espositiva ammirevole e una semplicità e chiarezza che hanno reso accessibili anche i concetti più complessi, Matteo ha delineato le fasi storicamente più significative del rapporto tra l’uomo e la montagna. Ha saputo evidenziare le situazioni socio-economiche tipiche degli ultimi otto secoli, dimostrando come gli eventi del passato abbiano plasmato la Mandello che oggi conosciamo. La sua ricerca, meticolosa e appassionata, ha stimolato e affascinato i presenti, offrendo spunti di riflessione sul nostro retaggio e sulla nostra identità”.

Un momento particolarmente interessante della serata è stata la “coda” alla presentazione del libro, dedicata alla frase di Leonardo da Vinci riportata nel Codice Atlantico: “…ma la maggiore è quella di Mandello, la quale è nella sua basa una busa di verso il lago, la quale va sotto duecento scalini e qui d’ogni tempo è diaccio e vento”. Una citazione che nel corso degli anni ha generato supposizioni e talvolta polemiche.

Bianchi scrive al riguardo: “Matteo Poletti, con una padronanza e una conoscenza del territorio notevole, ha ribadito la sua profonda competenza, ha esposto le sue valutazioni, offrendo nuove prospettive e, di fatto, arricchendo il dibattito su un tema così affascinante e controverso... La ricchezza dei contenuti e la brillantezza dell’esposizione dell’autore del libro avrebbero meritato un pubblico ancora più vasto. Tuttavia i presenti hanno dimostrato quanto la passione per la storia e la conoscenza del proprio territorio siano più forti di qualsiasi avversità meteorologica”.

Poi l’ultima parte dello scritto del capogruppo: “In conclusione, la serata di mercoledì 21 maggio in sede è stata un vero successo, una serata da incorniciare. Ricca di stimoli culturali, ha offerto preziose occasioni di riflessione sul nostro passato e sul percorso che ci ha condotti a essere ciò che siamo. Un plauso a Matteo Poletti per il suo instancabile lavoro di ricerca e per la sua capacità di rendere la storia viva e appassionante”.


 

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