(C.Bott.) Si intitola “Mandello, le Grigne e l’Alpe di Era” e ne è autore Matteo Poletti. A volere questo libro storico-etnografico è stato il Consorzio Alpe di Era, costituito con atto notarile nel 1977 da alcuni coltivatori diretti proprietari di terreni sulla Grigna settentrionale ricadenti nel territorio del Comune di Mandello, con durata illimitata.
Da allora, ma in realtà ancora prima della formale costituzione che ne sancì in modo ufficiale gli obiettivi statutari, il Consorzio rappresenta, tutela e sostiene i soci che si servono delle attrezzature sociali, mantiene e sviluppa l’attività di trasporto del materiale fornito dalla montagna quali legna, fieno e altri prodotti di natura agro-silvo-pastorale. Il Consorzio provvede alla gestione associata del patrimonio agro-forestale di proprietà dei soci ai fini di garantirne la crescita, la salvaguardia ambientale e paesaggistica.
“Mandello, le Grigne e l’Alpe di Era” verrà presentato questa sera alle 21 nella sede del Gruppo alpini di Mandello Lario in piazza Stazione. “Sarà un’occasione speciale - afferma il capogruppo Claudio Bianchi - per riscoprire insieme le radici del nostro territorio e comprendere la storia che ci ha portati fino ad oggi attraverso le parole di chi l’ha studiata e raccontata con passione”. Nel corso della serata verranno proiettati documenti, antiche mappe e fotografie del territorio.
Il libro consiste in una ricerca storico-etnografica incentrata sullo sfruttamento delle risorse montane del territorio mandellese nel periodo che va dal Basso Medioevo ad oggi. L’indagine trae spunto dalla visione combinata tra contesti storici regionali ed opportunità generatesi a livello locale nel corso dei secoli, cercando di far luce sulle esigenze del tempo e sui meccanismi di sviluppo rurale insediatisi nella comunità locale. Particolare attenzione viene riservata allo studio della vallata che si sviluppa lungo la direttrice Santa Maria-Era-Calivazzo e agli ex comuni pedemontani di Olcio e Somana, titolari della gestione fondiaria di queste aree.
La ricerca è stata condotta attraverso lo studio di diverse fonti storiche. Tra queste le tracce sul territorio, testimonianze, l’analisi dei toponimi, la documentazione depositata presso gli archivi comunali, gli Archivi di Stato di Milano e di Como e gli archivi parrocchiali.
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