27 settembre 2021

Mandello cammina, canta e prega per Morena. “Quel chicco di grano ora sta dando i suoi frutti”

Nonostante la pioggia, successo per la camminata a favore della Lilt. Poi in “San Lorenzo” l’applaudita esibizione del Coro Aldeia

 



di Claudio Bottagisi

Mancava soltanto la sua voce, nella chiesa di San Lorenzo, quando è stato intonato il primo brano del concerto dedicato a lei, alla sua solarità. Un concerto per Morena Zucchi, la mandellese scomparsa il 29 settembre 2019 alla soglia dei 41 anni dopo una coraggiosa battaglia contro il male che aveva sfidato con tutte le sue forze e la sua energia, che attingeva chissà dove, e su cui lei sembrava essere riuscita ad avere la meglio. Appunto fino a quel triste giorno di fine settembre di due anni fa.

Mancava soltanto il suo sorriso, dentro l’arcipretale, dove in tanti si sono dati appuntamento ieri pomeriggio per assistere al concerto del Coro Aldeia. Molti di loro al mattino avevano sfidato la giornata tipicamente autunnale e affrontato, incuranti della pioggia, il percorso della camminata lungo il tratto di sentiero del viandante che collega Abbadia Lariana a Mandello, ammirando scorci paesaggistici comunque sempre suggestivi e visitando nel tragitto la chiesa di San Giorgio e la torre “del Barbarossa” a Maggiana.

Poi tutti in “San Lorenzo” per vivere - come ha avuto modo di dire don Marco Nogara, amico e coetaneo di Morena, introducendo l’evento musicale - un altro tratto di quel cammino. Sempre accanto a quella indimenticata giovane mamma e sempre nel segno della Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori. Sì, perché quella di domenica 26 settembre doveva essere (ed è stata) anche una giornata di sensibilizzazione alla prevenzione delle malattie oncologiche.



“Durante il cammino di questa mattina - ha sottolineato il sacerdote - il sole si è nascosto, eppure anche attraverso le nubi chi c’era ha potuto accorgersi della bellezza del Creato”. Per poi aggiungere: “Camminare insieme vuol dire condividere e adesso la nostra condivisione sarà con la musica e con il canto, che ci prenderanno per mano e dialogheranno con il cuore di ognuno di noi”.

Via allora al bellissimo concerto della formazione vocale diretta da Emanuela Milani, introdotto dal brano Notre Père di Maurice Duruflé e proseguito con O Sacrum Convivium di Luigi Molfino e con Tebye Poyem di Sergei Rachmaninov, intercalati da una riflessione sulla vita, “dono legato a un destino, ma dono che va sempre accettato, condiviso e poi restituito”.



Quindi altri brani - l’Ave Maria armonizzata dal maestro lecchese Francesco Sacchi e l’Alleluja di Mozart - prima dell’emozionante esecuzione di Su ali d’aquila. “Tu che abiti al riparo del Signore e che dimori alla sua ombra. E al Signore mio rifugio, mia roccia in cui confido”, hanno cantato all’unisono coro e pubblico.

Su uno schermo scorrevano le immagini di Morena, gli scatti fotografici di tanti momenti sereni e spensierati, tra il verde dei suoi amati monti o davanti a una tavola imbandita, con le amiche o le coetanee. O con i suoi due figli, Cristiano e Giulia. Lei sempre con il sorriso e quello sguardo che trasmetteva gioia e voglia di vivere.



Poi la lettura di un brano del Vangelo di Giovanni, quello in cui si parla del chicco di grano che, caduto in terra, se non muore rimane solo, se invece muore produce molto frutto. “Questa immagine - ha tenuto a precisare don Marco - ci aveva riempito di consolazione due anni fa quando ci eravamo ritrovati per dare l’estremo saluto a Morena. Oggi siamo chiamati a ripensare a quella stessa immagine e possiamo dire che quel chicco di grano sta donando i suoi frutti e chiede di germogliare”.

“Quello stesso chicco di grano - ha aggiunto il sacerdote mandellese - ci ha fatto uscire di casa per ricordare Morena e sostenere chi dedica la propria vita alla ricerca e a distanza di tempo l’amore riempie ogni cuore di consolazione”. Infine un’altra analogia con la musica, “chicco che non teme il silenzio e la solitudine della terra”.



Dopo l’apprezzata e applaudita esecuzione di altri canti, un grazie sentito “a chi ha voluto vivere questa splendida giornata che dentro il mistero di Dio ci ha fatto avvertire la bellezza della vicinanza”.

Sullo schermo altre immagini di Morena, tra i presenti altri sorrisi e più di una lacrima. Mancava la sua voce, ma lei c’era. Perché, come recita uno degli ultimi brani eseguiti dal Coro Aldeia, “quando la paura della solitudine si profilerà alla tua mente, ricordati che io sono al tuo fianco”.











1 commento:

  1. I tuoi articoli oltre che precisissimi sono sempre appassionati e veri .. grazie Claudio, quel giornalismo vero è ormai raro

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