Il primo cittadino, a sua volta ex vogatore: “Fino all’ultimo ha pensato alla sua Canottieri e ancora qualche giorno fa mi ha raccomandato di “tenerla su”. Il mio dispiacere è che non abbia potuto vedere il nuovo centro remiero”
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Il sindaco Riccardo Fasoli con Moioli. |
(C.Bott.) “Per Moioli il canottaggio non era soltanto dedizione e amore, era una vocazione. E’ stato per me e rimarrà un maestro, un grande allenatore, un amico, un vicino di casa. Per lui il canottaggio era tutto e gli atleti erano parte di questa sua vocazione”. Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello Lario, ricorda con espressioni sentite e commosse Giuseppe Moioli.
“Chi saliva su una barca, non importa chi fosse, se simpatico o meno, doveva remare bene - dice - perché lui voleva questo, soltanto questo. Credeva in questo sport e voleva avvicinare al canottaggio il maggior numero possibile di atleti. Non ha mai smesso di guardare avanti e di pensare al futuro e avere messo le basi per il nuovo centro remiero che andremo a realizzare a Mandello mi rende orgoglioso”.
“Fino all’ultimo ha pensato alla sua Canottieri - conclude Fasoli, un passato a sua volta da vogatore - Ancora qualche giorno fa mi ha raccomandato di “tenerla su” e il mio dispiacere è che non abbia potuto vedere la nuova Canottieri. Ma la faremo per lui, non ci fermeremo”.
Condivido pienamente il pensiero del sindaco un amante del. Canottaggio un uomo semplice ma grande
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