03 luglio 2021

Orchidee selvatiche in ultravioletto. Ad Abbadia mostra fotografica di Vincenzo Bonvicini


 

(C.Bott.) Le orchidee selvatiche viste in ultravioletto. Ad Abbadia Lariana sta per alzarsi il sipario su una mostra fotografica di grande interesse e di indubbio fascino. Si terrà al Civico museo setificio “Monti”, in via Nazionale, da domenica 4 fino al 18 luglio, con inaugurazione questa sera, sabato 3 luglio, alle ore 20.

Ad allestire la rassegna espositiva è Vincenzo Bonvicini, guida ambientale escursionistica di Mandello Lario, che spiega: “Nei mesi primaverili i prati di tutta Italia riprendono a tingersi di moltissimi colori. Dal viola della salvia al giallo del tarassaco. Tra queste piante ne spiccano alcune che cercano di sopravanzare l’erba per farsi riconoscere dagli insetti prima delle altre. Sono le orchidee selvatiche”.

“Siamo abituati a pensare alle Phalaenopsis, la classica orchidea da appartamento con i fiori molto grandi - aggiunge - mentre le nostre orchidee hanno tutte fiori abbastanza piccoli, ma a un occhio attento sono estremamente evidenti. Con questo lavoro ho voluto mettere in luce le differenze che noi non percepiamo nella “pigmentazione” del fiore. E in effetti questo risultato lo si può ottenere grazie all’illuminazione dei fiori con i raggi UV”.

La mostra di Bonvicini, denominata “Orchidee nascoste”, potrà essere visitata il mercoledì, il giovedì e il venerdì dalle ore 14 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. L’ingresso sarà libero.

La serata inaugurale prevede la presentazione del processo creativo che ha dato luogo a scatti affascinanti, con dettagli decisamente sorprendenti.

“Anche questa mostra - spiega Andrea Pasino, conservatrice scientifica del Museo di Abbadia - guarda a un obiettivo importante che ci siamo posti e che stiamo perseguendo, ossia dare la possibilità ad artisti del territorio di trovare un luogo che accolga in modo libero la loro espressione. Nel caso di questa rassegna espositiva quale miglior connubio poteva esserci se non tra la delicatezza della natura e quella della seta?”.

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