15 dicembre 2022

Mandello, il Quintetto di fiati interpreta in musica Rodari e le sue filastrocche. E omaggia gli alpini

Il Quintetto di fiati "Gianni Rodari" ieri sul palco del "De André" di Mandello Lario.


(C.Bott.) Flauto traverso, oboe, clarinetto, corno e fagotto. Cinque strumenti a fiato per “parlare” in musica di Gianni Rodari. A dare loro voce i musicisti del Quintetto che porta il nome del noto scrittore e pedagogista autore di poesie, filastrocche e racconti, capace con le sue opere di rinnovare profondamente la letteratura per ragazzi.

Ieri sul palco del teatro comunale “Fabrizio De André” di Mandello Lario brani di grandi compositori si sono alternati a filastrocche musicali, con i protagonisti del concerto bravi anche a interagire con il pubblico e in particolare con gli spettatori più piccoli.
Mozart e Scott Joplin hanno aperto il programma di sala del quintetto, che ha poi proposto in successione le incantevoli colonne sonore dei film “Otto e mezzo”, “Nuovo cinema Paradiso” e “La vita è bella”, firmate rispettivamente da Nino Rota, Ennio Morricone e Nicola Piovani.



Tra un brano e l’altro Giorgio Galimberti ha intrattenuto i presenti con la lettura della filastrocca “Il semaforo blu” tratta da “Favole al telefono”, del racconto “Lo zampognaro” e di un’altra filastrocca sempre di Rodari sul tema del Natale, scritti senza tempo in cui si intrecciano ironia, intelligenza, fantasia e originalità.
Poi spazio a un apprezzato “giro d’Italia medley”, con l’esecuzione in sequenza di ’O sole mio, O mia bela Madunina e Roma nun fa la stupida stasera, prima di lasciarsi avvolgere dal clima natalizio con Astro del ciel - Silent night.
In chiusura di pomeriggio il gradito omaggio alle penne nere e al Gruppo alpini di Mandello, che con l’amministrazione comunale aveva proposto il concerto. Il Quintetto di fiati “Gianni Rodari” ha eseguito Sul cappello, una tra le più famose canzoni appunto degli alpini la cui prima strofa descrive una delle caratteristiche distintive proprio di questo glorioso Corpo, ossia la penna nera posizionata sul cappello.
 










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