30 dicembre 2022

Il medico lascia Mandello Lario ma i pazienti lo scoprono soltanto recandosi in ambulatorio



La novità è stata accolta con dispiacere dai suoi assistiti, che all’ambulatorio dei medici associati hanno appreso che a partire dal 23 dicembre 2022, dunque dalla scorsa settimana, la dottoressa Martina Zucchi avrebbe terminato l’attività presso l’ambito di Mandello Lario, notizia seguita dall’invito - rivolto ai suoi pazienti - a operare la scelta del nuovo medico “per non rimanere sprovvisti di assistenza”.

Quindi la segnalazione dei medici ancora disponibili e la comunicazione che, poiché “i sistemi informatici non sono sempre aggiornati e affidabili”, per la scelta del medico “si deve accedere allo sportello Ats (ex Asl) o alle farmacie del territorio”.
Ad accrescere il rammarico degli assistiti - che si è aggiunto come detto al dispiacere di non poter più contare d’ora in avanti sull’apporto e sulle prestazioni della dottoressa Zucchi (“da lei ci siamo sentiti seguiti con professionalità e grande attenzione”, dicono) - è il fatto che i pazienti stessi abbiano appreso la notizia recandosi come detto (per lo meno chi ha avuto modo di farlo) presso gli ambulatori di via Dante, o addirittura soltanto grazie al passaparola.
“Dall’Agenzia di tutela della salute della Brianza nessun avviso - dicono alcuni di loro - a dimostrazione di una comunicazione che nell’occasione si è rivelata decisamente carente e ha creato profondo disagio”.
C’è stato anche chi ha voluto manifestare il proprio dissenso per quanto accaduto inviando una e-mail all’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Lecco. E’ il caso di Angela Paldauf, mandellese, operatrice sanitaria ora in pensione, che ha scritto testualmente: “Gentile servizio, mio marito, mia figlia e mio figlio hanno saputo di non avere il medico (appunto la dottoressa Martina Zucchi, ndr) dopo che per necessità non hanno avuto una sua risposta telefonica. Si sono rivolti alla segreteria dello studio associato, dove si sono sentiti dire che c’era un avviso cartaceo esposto”.
“Quindi se non si passa  in studio - si legge sempre nella mail - non si è informati? Ma è questa la maniera di avvisare gli utenti? Ed è questo il modo di rispettare i pazienti? Sconcertata, attendo una risposta che possa giustificare questo modo di dare comunicazioni importanti e di trattare le persone”.
Poi l’ultima considerazione: “Sono addolorata per il comportamento che si sta utilizzando, in cui il rispetto, l’aiuto e la fiducia sono parole desuete”.

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