14 agosto 2019

Mandello piange per Mariella. “Continua a brillare come solo tu sai fare”


Un bel primo piano di Mariella Alippi.

di Claudio Bottagisi
Quando, al termine del rito religioso, il suono di una zampogna accompagna l’esecuzione di Fratello sole sorella luna, che è insieme un canto e una preghiera, pochi dentro la chiesa di San Zeno riescono a trattenere le lacrime.
E’ un giorno triste, per Mandello e più ancora per il rione di Luzzeno. E’ il giorno dell’addio a Mariella Alippi, 50 anni compiuti lo scorso mese di marzo.
Una morte difficile da spiegare e da giustificare. Ad ammetterlo, all’omelìa della celebrazione eucaristica, è lo stesso don Ambrogio Balatti, che a Luzzeno ha vissuto e vive tuttora.
“Non è facile - dice il sacerdote - trovare le parole adatte per confortare chi oggi è nel dolore di fronte a una morte che umanamente sembra illogica. Mariella era nel pieno della vita e la sua scomparsa è un insulto appunto alla nostra logica”. “A volte - aggiunge - vien voglia di rinnegare Dio, ma arrabbiarsi con lui per ciò che a noi pare inaccettabile vuol dire credere in Cristo”.
Poi i primi riferimenti alla voglia di vivere di Mariella. E alla sua voglia di aiutare gli altri. “Per quanto l’ho conosciuta - afferma - sono certo che lei Dio l’ha incontrato nel suo continuo frequentare le persone e nel mettere gran parte delle proprie energie per vivere con altruismo e costruire “comunione”. Ha sempre creduto che il bene è più forte del male e nessuno di noi questo deve dimenticarlo, perché se viene a mancare la fede appunto nella forza del bene rischiamo di cadere nel nulla, di farci corrodere da questa tentazione. E la nostra risposta alla vita e alla morte di Mariella è la fede”.
Un ulteriore appello a non lasciarsi trascinare dalla deriva materialista ed egoistica, quindi un altro riferimento a Mariella: “Il suo entusiasmo e la sua pienezza di vita sono stati apprezzati e la vostra presenza oggi così numerosa lo dimostra, ma non facciamo l’errore di pensare che tutto sia finito con la morte, perché come si legge nelle scritture le cose visibili sono di un momento, compresa la vita terrena, quelle invisibili sono eterne”.
Al termine della cerimonia Lucia, a nome personale e del Gruppo amici di Luzzeno, l’associazione che Mariella Alippi aveva contribuito a fondare nel 1996 e a cui si era poi dedicata instancabilmente e con entusiasmo, ha indirizzato all’amica scomparsa una toccante testimonianza di affetto.
“Chiediamo al Signore perché così tanto dolore - ha premesso - ma le risposte non arriveranno mai se non si ha la fede di credere che non sei stata qualcosa che Dio ci ha tolto, bensì un dono prezioso che ci ha donato per 50 anni”.
“Sarebbe facile ora scrivere che eri solare, piena di vita, esuberante e onorarti con tanti aggettivi - ha aggiunto rivolgendosi direttamente a Mariella - ma tu eri molto di più e quello che non tutti sanno è quanto tu nella tua vita abbia messo il tuo tempo a disposizione dei più deboli. Hai regalato sempre a tutta la tua famiglia e a ognuno di noi il bene più prezioso, il tuo tempo”.
Poi un altro toccante passaggio: “Sai Mary, noi ora immaginiamo la vita come un pentagramma che ci viene donato e su cui sta a noi, con le nostre azioni, imprimere le note più belle e scrivere canzoni che resteranno storia. Ecco, la tua composizione è stata breve ma indimenticabile”.
Infine l’ultimo ricordo con la bella strofa di un brano di Renato Zero, cantautore che Mariella tanto amava: Stelle che ora tacciono ma daranno senso a quel cielo. Gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro. E una preghiera: “Mary, continua a brillare come solo tu sai fare”.
Il ricordo dei coscritti del 1969, di un’amica e degli alpini. Poi soltanto lacrime, tante lacrime.

Nessun commento:

Posta un commento