![]() |
Don Filippo Macchi |
“L’ho amato tanto, non è stato il papa della mia giovinezza né quello della mia vita da prete, ma ha segnato una svolta nella mia vita. E’ arrivato dopo un travaglio tanto buio, la rinuncia di papa Benedetto. Ero da poco nel santuario di Maccio, abbiamo pregato tanto ed è arrivato... Lui che ci ha tanto entusiasmato, ci ha tanto spiazzato, ci ha tanto messo in crisi. E ci ha tanto amato”.
Dal Mozambico, sua terra di missione, don Filippo Macchi ricorda papa Francesco e lo definisce “prima di tutto un testimone della Misericordia, radicale e rivoluzionaria”. “Poi annunciatore della gioia del Vangelo - aggiunge - che chiama insistentemente ogni credente a essere Chiesa in uscita. Questo stimolo per me è stato dirompente e mi ha permesso di dire di “sì” alla richiesta della mia diocesi di andare in missione in Africa. Così io sono entrato in un travaglio pesante, ma gli anni trascorsi sono stati un aiuto a rinnovarmi, a mettermi in discussione, ad andare a fondo della mia vocazione e della mia umanità”.
E il messaggio conclusivo: “Grazie, papa Francesco. Speriamo di avere imparato qualcosa, speriamo di continuare sulla strada che ci hai indicato”.
Nessun commento:
Posta un commento