09 maggio 2025

Padre Sandro dalla Polinesia: “Il segno di croce e mi sono accorto che mi stavo asciugando gli occhi”

Nel suo racconto, ecco come il missionario mandellese ha vissuto i momenti dell’elezione di Papa Leone XIV

Padre Sandro Lafranconi

(C.Bott.) “Era ieri mattina, qui da noi dall’altra parte del mondo, nel cuore dell’immenso Pacifico. Per me erano le 6 e 45. Come d’abitudine accendo la radio italiana che mi parla di dodici ore più avanti. Sorpreso, mi accorgo che una voce sta narrando della folla che sta accorrendo verso piazza San Pietro. Temo di non aver capito bene e dico a me stesso che soltanto ieri sera avevo celebrato la messa in occasione dell’apertura del Conclave… La fulmineità dell’elezione sarebbe veramente inaspettata”. Dalla Polinesia francese, dove da anni svolge il suo ministero, padre Sandro Lafranconi commenta l’elezione di papa Leone XIV e i momenti che hanno preceduto l’habemus Papam.

Il missionario mandellese continua così il suo racconto: “Poi è la voce dell’ottimo Giancarlo Loquenzi a commentare e riferire che da quasi un’ora dal comignolo si è levata una densa e lunga fumata indiscutibilmente bianca. Senza indugio telefono alle isole delle Raromatai: “Accendete radio o Tv, andate in fretta alla campana della vostra chiesa...”. Il giro delle telefonate non era ancora finito e già dalla radio la voce del decano dei cardinali stava annunciando un nome e un cognome a me sconosciuti. Mi precipito anch’io al campanile della chiesa della Santa famiglia qui a Huahine e lascio partire una sostenuta raffica di cento rintocchi incalzanti prima di tornare in casa e cercare sul computer una diretta che mi permetta di vedere lo sconosciuto volto di Leone XIV, papa Prevost”.

“Mi dico che, prima ancora che il nuovo Papa apparisse alla loggia centrale - aggiunge - già nel cuore del Pacifico avevamo annunciato la nomina del successore di Pietro. Oso dire che probabilmente con le nostre campane siamo arrivati prima noi, qui nelle ancora mezzo addormentate Raromatai, delle campane a distesa del Mandellasco! E quando ho accolto la prima benedizione del nuovo pontefice, mentre la radio mi trasmetteva la sua voce e mentre facevo il segno della croce, un’onda di emozione mi ha percorso e mi sono accorto che mi stavo asciugando gli occhi”.

“A mezzogiorno - scrive ancora padre Sandro - con alcuni parrocchiani ci siamo trovati a festeggiare l’eccezionale evento. Ne è nato un nuovo cocktail: 5 parti di rhum bianco, tre di un succo raro di arancia amara profumatissimo, due di Maraschino Luxardo. Il tutto shakerato e servito in bicchieri con una lacrima di angostura. Sarà difficile ritrovare tutti questi ingredienti così riuniti… Insomma, lo abbiamo battezzato “Leon 14”. E che né papa Prevost né la Santa Chiesa ce ne vogliano!”.

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