14 novembre 2021

18 ottobre, Galeazzi scrive: “Se ci fosse un titolo alla carriera lo darei a Ivo Stefanoni”

Il popolare giornalista sportivo morto nei giorni scorsi a Roma conosceva fin da quando era ragazzo l’olimpionico mandellese ed è sempre rimasto in contatto con lui. L’ultimo messaggio meno di un mese fa

1965, giardini pubblici di Mandello Lario. Giampiero Galeazzi (a destra) con Ivo Stefanoni (al centro) ed Elio Santoni.


(C.Bott.) L’ultimo messaggio è dello scorso 18 ottobre, dunque di neppure un mese fa. “Un saluto al grande Ivo - vi si leggeva - fonte di saggezza remiera e non solo. Se ci fosse un titolo alla carriera lo darei a lui…”. A scriverlo è Giampiero Galeazzi, il popolare giornalista sportivo morto nei giorni scorsi a Roma all’età di 75 anni.

Il destinatario è Ivo Stefanoni, classe 1936, mandellese, grande ex timoniere della  Canottieri Moto Guzzi, campione olimpico nel 1956 a Melbourne in Australia, bronzo ai Giochi di Roma del ’60 e un palmarès che comprende anche allori continentali, ben 25 titoli italiani e più di 300 vittorie ottenute in carriera.

E’ un legame che risale agli anni Sessanta, quello tra Stefanoni e Galeazzi. Dopo le Olimpiadi di Tokyo del ’64 il timoniere mandellese era approdato alla Canottieri Aniene di Roma, società a cui facevano riferimento per i loro allenamenti anche i corazzieri, dei quali in seguito Stefanoni divenne prima timoniere poi allenatore.

Galeazzi era a sua volta legato a filo doppio al canottaggio, avendo praticato questa disciplina sportiva sulle orme di suo padre, che nei primi anni Trenta aveva vinto gli Europei con il “due senza”. Si autodefiniva “fiumarolo”, il futuro cronista della Rai, e i primi successi arrivarono quasi subito. Tra gli altri, il titolo italiano vinto nel 1967.

Due anni prima, quando era diciannovenne, Giampiero Galeazzi era venuto a Mandello Lario con Elio Santoni, storico allenatore dell’Aniene. Era il 1965 e si era alla vigilia dei campionati continentali. “Con Angelo Alippi stavamo preparando l’otto che avrebbe partecipato agli Europei di Duisburg, sul campo di regata di Wedau - ricorda Ivo Stefanoni - e così con Santoni ci incontrammo a Mandello, per poi partire alla volta della Germania. Con lui c’era Galeazzi, atleta junior, un bellissimo fisico e un promettente futuro da canottiere”.

C’è una foto, a documentare quelle giornate di 56 anni fa. E’ stata scattata ai giardini pubblici di Mandello, all’inizio dell’attuale viale Medaglie olimpiche mandellesi. E ritrae appunto Galeazzi con Santoni e Stefanoni.

Galeazzi e Stefanoni in una foto di questi ultimi anni. Con loro, il mandellese Gino Stasi.


Da allora Ivo e il giornalista romano, uno tra i volti più amati del piccolo schermo, grande tifoso laziale, del quale lunedì 15 novembre verranno celebrate le esequie, si sono sempre tenuti in contatto. E a cadenza quasi annuale si ritrovavano nella capitale al tradizionale appuntamento conviviale dei “Fiumaroli del Tevere” organizzato dal giornalista romano Enrico Tonali, coetaneo di Stefanoni, lui pure ex vogatore, “stella d’argento” del Coni e socio onorario dell’Associazione allenatori italiani di canottaggio.

“Giampiero ci mancherà - dice Ivo Stefanoni - ed è triste non poterlo più incontrare, ma il suo volto, la sua voce e la sua amicizia non si cancelleranno”.

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