29 novembre 2021

Mandello, alpini a tavola. “E’ bello sapere che siamo considerati portatori di buoni sentimenti”

Il capogruppo Claudio Bianchi: “Un grazie sincero va ai soci sempre presenti quando c’è da dare una mano e che costituiscono la vera essenza del nostro sodalizio”



(C.Bott.) In più di 70 tra soci del sodalizio, aggregati e amici delle penne nere si sono ritrovati sabato scorso al ristorante “Grigna” per rinnovare l’appuntamento con la cena sociale del Gruppo alpini di Mandello Lario. Una serata vissuta in un clima gioioso e cordiale e un’occasione preziosa per tornare a incontrarsi dopo lo “stop” imposto dalla pandemia.

Rivolgendosi agli alpini presenti e non prima di aver sottolineato come le penne nere suscitino ovunque simpatia e siano ancora considerate portatrici di buoni sentimenti, il capogruppo Claudio Bianchi ha spiegato che la volontà era di far precedere il momento conviviale con la celebrazione della messa in ricordo e a suffragio degli alpini “che sono andati avanti” presso la sede dell’associazione e alla presenza del cappellano del gruppo, don Vittorio Bianchi, purtroppo impossibilitato a intervenire.

Ha ringraziato quanti, nel febbraio di quest’anno, lo hanno scelto per ricoprire la carica di capogruppo e ha definito il nuovo consiglio dell’associazione “una squadra di persone serie e coese a cui va gran parte del merito per il successo ottenuto dalle nostre iniziative”.

“Un grazie sincero - ha aggiunto - va anche a quei soci alpini sempre presenti quando c’è da dare una mano e che costituiscono la vera essenza del nostro gruppo”.



Poi il riferimento alla situazione attuale. “Il 2021 è stato un anno particolare - ha affermato - A inizio anno eravamo in pieno isolamento e per i primi passi del nuovo consiglio abbiamo utilizzato i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione, pur se con qualche difficoltà iniziale. La sede era chiusa da oltre un anno, con la sorpresa delle Ferrovie che ci hanno imposto di tagliare il rifornimento del gas per la vicinanza ai binari. Senza riscaldamento, senza acqua calda e senza la possibilità di cucinare si prospettava insomma, nel momento in cui fosse stato possibile riaprire, soltanto la possibilità… di bere”.

L’ipotesi della riapertura della sede si è concretizzata in primavera. “La priorità era effettivamente la cucina - ha spiegato Bianchi - Ci siamo rimboccati le maniche e, dopo una serie di valutazioni, preventivi e discussioni, oltre ad avere ascoltato il parere di vari esperti, abbiamo optato per una cucina elettrica, inaugurata e collaudata dallo chef Egidio Biffi in occasione della cena d’estate di fine luglio. Grande, in quell’occasione, il successo che si è accompagnato all’iniziativa, con tanta allegria, buon cibo e musica dal vivo, grazie al prezioso apporto del nostro socio e consigliere Beppe Brusadelli e di alcuni suoi amici musicisti”.



Claudio Bianchi ha successivamente ricordato le principali iniziative proposte nel corso del 2021: dal supporto assicurato all’hub inizialmente allestito al centro sportivo comunale di Pramagno per le vaccinazioni anti-Covid al pranzo preparato per i partecipanti alla Traversata del Lario, dalla mostra “Moto Guzzi con le stellette” (che ha riscosso grande successo) al punto di ristoro predisposto in occasione del “non raduno” del centenario della Casa dell’Aquila, passando per il supporto assicurato anche in questi giorni al punto vaccinale antinfluenzale presso la sala civica di via Dante, oltre alle iniziative dedicate agli alunni delle scuole. Insomma un anno iniziato in sordina, ma rivelatosi poi intenso e ricco di soddisfazioni.



Quindi un pensiero riconoscente ai sette soci ultranovantenni festeggiati di recente con un pranzo in sede, “a testimonianza del fatto - ha specificato - che lo spirito alpino mantiene giovani”.

Infine un riferimento ai soci del gruppo “che portano nel cuore quel giorno di tanti anni fa quando, dopo l’arrivo della cartolina precetto, sono partiti verso un’avventura sconosciuta e temuta ma che via via si è rivelata una bella avventura, densa di soddisfazioni e di intensi rapporti umani”. “Un ricordo che per noi alpini è prezioso - ha concluso Bianchi - e un’avventura che continua ancora oggi”.







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