02 giugno 2022

Medaglia d’onore al mandellese Elsio Bassi. “Sono contento di essere qui a celebrare la Repubblica”

Elsio Bassi riceve dal prefetto di Lecco la medaglia d'onore.


(C.Bott.) La cerimonia si è svolta questa mattina, giovedì 2 giugno, in piazza Garibaldi a Lecco e ha avuto per Elsio Bassi un sapore decisamente particolare. Al mandellese, classe 1924, è stata infatti consegnata la medaglia d’onore attribuitagli dal presidente della Repubblica e riservata ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti.

“Sono contento di essere qui oggi a celebrare la nostra Repubblica - ha detto Bassi prima di ricevere il riconoscimento - e mi auguro che possa andare avanti a lungo”.

Accanto a lui il prefetto Sergio Pomponio, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e il vicesindaco di Mandello Lario, Andrea Tagliaferri, oltre alla presidente della Provincia, Alessandra Hofmann, e a numerose altre autorità civili, militari e religiose.



Prima di scendere dal palco una lunga e cordiale stretta di mano con il primo cittadino della città manzoniana, che nel suo intervento aveva sottolineato come fosse impossibile, in occasione dell’odierna ricorrenza, non rivolgere un pensiero a quanto sta accadendo nel continente europeo.

“Ecco perché - aveva detto - al centro del mio intervento della vigilia del 2 giugno ho voluto porre particolare attenzione all’articolo 11 della Costituzione, ricordando come lo stesso stabilisca l’imperativo del ripudio della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti”.



“Come ebbe a dire il Presidente Sandro Pertini, al quale è intitolato lo spazio civico di Germanedo dedicato ai giovani - aveva aggiunto Gattinoni - dietro ogni articolo della Carta costituzionale vi sono centinaia di giovani morti nella Resistenza. La Repubblica è quindi una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi”.

Il sindaco di Lecco aveva altresì sottolineato che “l’aggressione russa all’Ucraina ha posto alcuni temi da tempo rimandati come prioritari: una maggiore integrazione può e deve essere auspicabile affinché la nostra Unione possa affrontare le sfide che ha davanti e poter costruire una propria difesa, autonoma e indipendente”.






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