17 giugno 2022

La morte di Cesare Perego. Il sindaco di Valmadrera: “Il suo stile di vita valeva più di molte parole”

Cesare Perego


Il mondo della politica e delle istituzioni è in lutto per l’improvvisa scomparsa di Cesare Perego. Di lui, il sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi traccia questo accorato ricordo:

Come sindaco di Valmadrera, ma soprattutto come amico, vorrei partecipare al dolore della moglie e del figlio per la scomparsa improvvisa di Cesare Perego, presidente per oltre un decennio della Comunità montana del Lario orientale, alla quale ha dato un impulso determinante e straordinario.

Per quelle strane circostanze della vita , mi ha comunicato la triste notizia  l’amico Valter Corti della Coldiretti, proprio la persona che, tra la fine del 1992 e l’inizio del ‘93, rifiutando l’incarico a presidente della Comunità montana, mi aveva presentato Cesare come persona adeguata per quel ruolo.

E lui che all’inizio, quasi con timidezza, aveva detto di volerci provare, ci sarebbe poi rimasto  quindici anni, con una valorizzazione del patrimonio e una serie di attività e iniziative importanti.

Apparteneva alla categoria, lui artigiano, di coloro i quali sono cercati dalla politica, che non avanzano pretese, partecipe di una generazione di cattolici impegnati in politica, dove lo stile di vita valeva di più di molte parole vuote.

Come valmadrerese e come persona gli devo gratitudine e amicizia, se penso, grazie alla sua capacità di ottenere finanziamenti pubblici, alla ristrutturazione e alla sistemazione della chiesetta e di tutta la parte storica di San  Tomaso, andando a vedere personalmente i lavori locale per locale.

L’altro suo obiettivo era stato il recupero delle miniere dei Piani Resinelli, dove, anche in questi giorni, era impegnato come guida, perché al di là del ruolo era rimasta in lui intatta la passione per salvaguardare la storia e la tradizione del nostro territorio.

Passava spesso a salutare in Comune a Valmadrera sia il sottoscritto sia la responsabile della ragioneria, Vanda Castagna, che gli era stata preziosa collaboratrice negli anni della Comunità montana, comunque sorridente, come chi conosce bene il bello della vita.

Ci raccontava di nuovi progetti, idee, sempre con lo  stesso entusiasmo, ma, come dice il Manzoni nei Promessi Sposi “Che sa il cuore? Appena un poco di quello che è accaduto…”.

Come il cuore del nostro amico Cesare Perego, che avevamo incontrato anche recentemente , entusiasta, pieno di progetti, di iniziative, ma soprattutto per la sua famiglia. Anche quel cuore non sapeva....

Chi come lui ha avuto il dono grande della fede, ha creduto che possiamo ancora vederlo con occhi diversi e se il ricordo significa riportare al cuore, accennare confusamente  come io ho fatto alla sua esperienza politica, ci insegna che dobbiamo rifuggire la cultura prevalente  oggi che mette al primo posto la  furba sollecitazione del consenso per adescarlo con le parole più adatte , per provare a presentare ai cittadini i valori e i progetti su cui si chiede il consenso.

Regalava libri sempre sulla cultura e la tradizione locale (un’attività che aveva svolto con impegno straordinario negli anni della Comunità montana), un gesto che mi riporta a un ricordo pieno di gratitudine che oggi, dopo la sua scomparsa, ha il significato di un testamento per continuare il suo impegno.

Grazie, Cesare.

Antonio Rusconi

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