17 luglio 2020

Gli alpini di Varenna verso lo storico traguardo del centenario di fondazione

Verrà celebrato nel febbraio 2021. Il gruppo, guidato da Ivan Acquistapace, è intitolato al capitano Corrado Venini
(C.Bott.) Porta il nome di Corrado Venini, il militare nato a Como nel gennaio 1880, decorato con la medaglia d’oro al valor militare (alla memoria) durante il corso della prima guerra mondiale. Il riferimento è al gruppo alpini di Varenna, che nel febbraio 2021 taglierà il traguardo del centenario di fondazione.
Una ricorrenza significativa e in quanto tale da “celebrare” con una serie di manifestazioni che non mancheranno di richiamare l’attenzione (e l’interesse) non soltanto delle penne nere ma in generale della gente del lago, da sempre vicina agli alpini per lo spirito di altruismo e solidarietà che ne contraddistingue l’operato.
Il gruppo di Varenna fa parte della sezione Ana di Lecco e a guidarlo, in qualità di capogruppo, è Ivan Acquistapace. E’ intitolato come detto a Corrado Venini, il cui nome e la cui carriera si legano a filo doppio alla storia delle penne nere.
Ivan Acquistapace, capogruppo delle penne nere varennesi.
Arruolatosi nel Regio esercito il 29 ottobre 1898, frequentò il corso per allievi ufficiali presso la Regia accademia militare di fanteria e cavalleria di Modena, dalla quale uscì nel settembre 1900 con il grado di sottotenente in servizio permanete effettivo, assegnato al terzo reggimento del corpo degli alpini.
Promosso tenente tre anni dopo, Venini si arruolò nella neocostituita compagnia sciatori e si rese protagonista di ardite escursioni. Nel 1909 compose l’Inno degli alpini sciatori, canto destinato ad avere grande fortuna negli anni della guerra.
Divenne capitano alla fine del 1912 e fu trasferito al V Reggimento alpini. Prese parte alla guerra italo-turca al comando del battaglione "Vestone", meritandosi tre encomi solenni. Rientrò in patria nel febbraio 1914.
Nel 1916 costituì il battaglione "Monte Suello" e venne inviato sull'Altopiano dei Sette comuni per contrastare la Strafexpedition. Morì nel maggio dello stesso anno dopo essere stato gravemente ferito dal fuoco nemico ed essersi rifiutato di abbandonare la linea di combattimento.

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