26 luglio 2020

Scrive da Mandello: “Troppe difficoltà per le nostre strutture turistico-ricettive”

“A errori passati se ne sono sommati altri. Fisiologiche la mancanza di spiagge dovute a immobili costruiti su aree anche demaniali e la vocazione industriale degli abitanti del territorio”
Da Mandello, riceviamo e pubblichiamo:
Con questo intervento è mia intenzione segnalare le difficoltà che incontrano le strutture turistico-ricettive gestite senza partita Iva. Oltre a essere escluse da qualsiasi aiuto emergenziale del legislatore, devono fare i conti con una legge regionale che di fatto ha liberalizzato il mercato anziché regolarizzarlo con criteri più lungimiranti.
Mi riferisco in particolar modo alla possibilità per i proprietari di prima casa di adibire parte della propria abitazione ad uso “casa vacanza”. Ricordo che chi ha acquistato la prima casa ha potuto usufruire dei benefìci di legge (tasse al 4% anziché al 9%) e in taluni casi non vive neppure nell’abitazione, ma continua di fatto ad alloggiare nella casa dei genitori.
In molti casi si ricorre ai servizi offerti dalle agenzie o addirittura da “Start up” che riescono a pagare una tassazione del 5% a fronte della cedolare secca del 21% delle case vacanze. Cedolare del 21%, peraltro, messa in discussione dalla nuova normativa regionale.
E’ palese la contraddizione di fondo di questi provvedimenti, che da un lato tentano di regolamentare il settore e dall’altro destabilizzano il mercato dei prezzi, creando possibilità per evasione fiscale e lavoro in nero.
Altro tasto dolente sono gli obblighi per la registrazione dell’arrivo e della partenza degli ospiti: invio dei dati alla Polizia di Stato, in Regione Lombardia e al Comune per la tassa di soggiorno. Ricordo che i pacchetti applicativi per la gestione dei dati sono acquistati con i soldi dei contribuenti e tre a me sembrano un po’ troppi!
Non parliamo delle Ota, le Online travel agencies che avvalendosi del servizio di intermediazione dei pagamenti costruito sulla cieca affidabilità di recensioni scontate si sono costruite un monopolio a tasso pressoché gratuito.
Non mi dilungo sulla situazione specifica di Mandello. A errori passati se ne sono sommati altri. Fisiologica la mancanza di spiagge dovute a immobili costruiti su aree anche demaniali che andrebbero verificate. Fisiologica la vocazione industriale degli abitanti del territorio.
Si auspica che in futuro si sappia perlomeno copiare da chi ha operato bene. Per questo suggerirei degli stage formativi per amministratori pubblici e gestori di strutture del settore.
Giovanni Trincavelli - Mandello Lario

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