15 marzo 2021

Buon compleanno, Moto Guzzi! Colaninno: “Un orgoglio per il gruppo e per tutto il Paese”

Il presidente e amministratore delegato della Piaggio: “Ogni motocicletta è nata nello stabilimento di Mandello Lario, dove questa avventura ebbe inizio un secolo fa. E tutto ciò continuerà anche nel suo secondo secolo di storia”



E’ il 15 marzo e la Moto Guzzi festeggia i suoi primi leggendari 100 anni. Un secolo di storia, di splendide motociclette, di vittorie, di avventure, di personaggi straordinari che hanno costruito il mito del marchio dell’Aquila.

Moto Guzzi celebra questo eccezionale compleanno proprio mentre sta vivendo una nuova giovinezza. La gamma delle sue motociclette è stata profondamente rinnovata, peraltro mantenendo intatti i valori di stile e autenticità del marchio, uniti alle migliori dotazioni tecniche in termini di supporti elettronici alla guida e ogni singola Guzzi è costruita nello stabilimento di Mandello con cura artigianale.

Ogni modello è creato nel rispetto di un’identità unica e autentica, bilanciando sapientemente lo stile classico con la tecnologia di avanguardia e rispecchiando una filosofia costruttiva che crea un rapporto esclusivo tra moto e pilota.

Roberto Colaninno, presidente e amministratore delegato del Gruppo Piaggio, afferma: “I cento anni della Moto Guzzi rappresentano un momento di grande orgoglio per il Gruppo, di cui il brand lariano è parte dal 2004, e per tutta l’industria, non soltanto motociclistica, italiana. Capacità di innovazione, coraggio nel riuscire a anticipare i tempi, spirito competitivo, amore per il prodotto e attenzione meticolosa alla qualità delle produzioni sono i talenti che Moto Guzzi ha saputo unire negli anni a un rapporto unico con il territorio”.

“Dal 1921 ad oggi - aggiunge - ogni Guzzi che ha percorso le strade del mondo è infatti nata nello stabilimento di Mandello Lario, dove la storia ebbe inizio un secolo fa. E tutto ciò continuerà anche nel suo secondo secolo di storia. Un’eccellenza tutta italiana che ha fatto la storia del nostro Paese senza mai invecchiare e che continua a muovere la passione più autentica di migliaia di guzzisti in tutto il mondo”.

Il simbolo dell’aquila, emblema inconfondibile di Moto Guzzi, è già di per sé un elemento che ha contribuito a creare il mito di questo marchio, da sempre indissolubilmente legato alla storia d’Italia.

L’aquila ad ali spiegate trae origine dalla comune militanza dei fondatori Carlo Guzzi e Giorgio Parodi nel Servizio aereo della Regia marina durante la prima guerra mondiale.

Proprio durante il conflitto i due amici, insieme al pilota Giovanni Ravelli, decisero di dedicarsi, a guerra finita, alla costruzione di motociclette. Ravelli, però, non poté coronare il suo sogno perché vittima di un incidente nel 1919. Guzzi e Parodi scelsero l’Aquila come simbolo anche per ricordare l’amico.



Nei suoi cento anni di vita la Moto Guzzi ha firmato vittorie sui circuiti di tutto il mondo, portando il tricolore su ben 14 titoli mondiali. E’ stata la moto dei record di velocità, simbolo di crescita di un Paese rivolto al futuro, è stata la moto delle forze dell’ordine, dell’Esercito e ha esteso questa sua vocazione anche all’estero equipaggiando la Polizia californiana e, in tempi più recenti, quella di Berlino e di molte città d’Europa, oltre alla guardia del re di Giordania.

Inoltre Moto Guzzi è la moto dei corazzieri, il corpo di élite che scorta il presidente della Repubblica.

Moto Guzzi è stata, sin dalle origini, la moto dei grandi viaggi. Era il 1928 quando Giuseppe “Naco” Guzzi raggiunse il Circolo polare in sella alla GT “Norge” e quella tradizione continua con viaggiatori che ogni giorno, in ogni parte del mondo, partono in sella alla loro Guzzi verso mete lontane.

Oggi Moto Guzzi è parte fondamentale del Gruppo Piaggio, primo produttore europeo di moto e scooter, che ne ha preservato i caratteri originali, promosso i valori e l’ha riportata a un ruolo da protagonista.

Il ritorno alle competizioni con il “Trofeo Moto Guzzi fast endurance”, che da quest’anno ha valenza europea, e una nuova famiglia di motociclette hanno riportato la Guzzi tra i protagonisti del mercato, riavvicinando il marchio a un pubblico più giovane.

La classica V7, appena rinata intorno al nuovissimo bicilindrico 850, e la  enduro V85 TT, votata al viaggio e disegnata per la comodità e la facilità di guida, sono le bestseller di un marchio che, ormai da qualche anno, sta vivendo una seconda giovinezza.

Moto Guzzi è sempre stata amata e rispettata dai motociclisti di tutto il mondo, qualunque fosse il loro mezzo, e proprio i motociclisti saranno protagonisti delle Giornate mondiali Guzzi che a Mandello, dal 9 al 12 settembre, saranno il momento più alto dei festeggiamenti nell’anno del centenario, la festa più grande per un compleanno così speciale.

Le GMG sono da sempre un appuntamento imperdibile per ogni appassionato e, attesissime, torneranno a dieci anni dall’ultima edizione.

Pandemia permettendo, saranno decine di migliaia ad accorrere da ogni parte del mondo per vivere un evento unico e indimenticabile reso possibile dalla collaborazione tra la Moto Guzzi, il Comitato motoraduno internazionale e il Comune di Mandello.



100 anni di storia

Era il 15 marzo 1921 quando venne costituita la “Società Anonima Moto Guzzi”, avente per oggetto “la fabbricazione e la vendita di motociclette e ogni altra attività attinente o collegata all’industria metalmeccanica”. Proprio in quel momento i fondatori Carlo Guzzi e Giorgio Parodi scelsero come simbolo l’aquila ad ali spiegate, in memoria del compagno d’armi Giovanni Ravelli.

I tre erano stati insieme nel Servizio aereo della Regia marina e lì avevano sviluppato l’idea di dedicarsi alla costruzione di motociclette di concezione innovativa. Ravelli perì nel 1919 durante un volo di prova e i due amici vollero ricordarlo come detto con il simbolo dell’arma aerea. Da allora l’aquila è il “logo”, divenuto ben presto noto in tutto il mondo, della Guzzi.

Inizia così dalla sede operativa di Mandello Lario, nello stesso stabilimento in cui tuttora vengono prodotte le Guzzi, un’impresa industriale che ha segnato la storia del motociclismo mondiale attraverso moto che sono entrate nell’immaginario collettivo come la GT 500 Norge (1928) portata al Circolo polare Artico da Giuseppe Guzzi, fratello del fondatore Carlo, l’Airone 250 (1939) e il Galletto (1950), che contribuì alla motorizzazione di massa nel dopoguerra.



In quegli anni venne inaugurata la galleria del vento, la prima al mondo in campo motociclistico, voluta da un affiatato team in cui lavorano tecnici straordinari quali Umberto Todero, Enrico Cantoni e un progettista che ben presto entrerà nel mito: il milanese Giulio Cesare Carcano, padre dell’incredibile Otto cilindri da 285 km/ora (nel 1955) e dei prototipi che tra il 1935 e ‘57 si aggiudicarono ben 15 titoli mondiali velocità e 11 Tourist Trophy.

Negli anni ’60, dopo le motoleggere Stornello e Dingo, Guzzi diede vita al motore bicilindrico a V di 90° da 700 cc con trasmissione finale a cardano, destinato a diventare il simbolo stesso della Casa di Mandello attraverso modelli mitici come la V7 Special, V7 Sport, California e Le Mans.

Su questa architettura il propulsore viene costantemente evoluto fino a motorizzare, supportato dalla più avanzata dotazione di controlli elettronici, le più apprezzate Moto Guzzi contemporanee come la gamma V7, V9 nelle versioni Roamer e Bobber e la grande viaggiatrice V85 TT, primo esempio al mondo di classic enduro.

Per festeggiare il secolo tutta la gamma Guzzi viene offerta anche nella speciale “livrea centenario”, prodotta in edizione esclusiva soltanto nel 2021 e ispirata alla mitica “Otto cilindri”.

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