26 marzo 2021

Solidarietà al popolo armeno. La raccolta fondi ha già superato i 5.000 euro

La soddisfazione del presidente dell’associazione "Amici Lecco-Vanadzor", Sergio Fenaroli: “Siamo contenti di avere offerto l’opportunità a molte persone di far emergere la loro parte migliore”



di Claudio Redaelli

Soddisfazione ed entusiasmo. Sono i sentimenti che appartengono agli "Amici Lecco - Vanadzor / Italia - Armenia" e che si legano della risposta dei cittadini lecchesi all’appello lanciato dall’associazione presieduta da Sergio Fenaroli per il “progetto di solidarietà” proposto a favore del popolo armeno e nello specifico per la città di Vanadzor.

In questi primi tre mesi del 2021 è stata raggiunta la somma di oltre 5.000 euro, un risultato incoraggiante e inaspettato per le difficoltà che tutto stanno attraversando in questa emergenza sanitaria e economica e per la pandemia ancora incombente.

Il progetto consiste in una raccolta di fondi da devolvere a favore degli amici armeni di Vanadzor per la ricostruzione della loro scuola.

“Ricordiamo che a seguito del tragico terremoto del 7 dicembre 1988 iniziarono i contatti di vicinanza e solidarietà della comunità lecchese con quella armena  - spiega Fenaroli - che vide la costruzione di una scuola elementare, inaugurata nel dicembre 1989 a un anno di distanza dal terremoto”.

“L’amicizia venne rinvigorita in occasione dei 30 anni dal tragico evento - aggiunge - con visite reciproche in Armenia da parte di vari gruppi lecchesi e di una delegazione di insegnanti di Vanadzor, che giunsero in visita di conoscenza a Lecco nel febbraio 2020, con il comune intento di mantenere e approfondire uno scambio reciproco con varie scuole di Lecco e Vanadzor, che presto ci auguriamo riprenderanno i loro contatti”.

Il 27 settembre dello scorso anno l’Armenia fu aggredita militarmente dal vicino Azerbaijan e la guerra si concluse il 10 novembre con la sconfitta militare degli armeni e un esodo di oltre 110mila persone, costrette ad abbandonare i territori contesi del Nagorno Karabak.

“Da quella difficile e amara esperienza - osserva sempre il presidente dell’associazione - nacque in noi la necessità di ricordarci dei nostri amici e di scegliere di condividere con loro questo grave momento, diverso dal terremoto dell’88 ma altrettanto grave per le conseguenze umanitarie e economiche sulla popolazione, considerando che anch’essi stanno combattendo a loro volta la pandemia di Covid-19”.

“Siamo contenti di avere offerto l’opportunità a molte persone di far emergere la loro parte migliore - dice ancora Fenaroli - scegliendo di dare un contributo a una causa umanitaria davvero nobile e di cui tutta la nostra comunità deve essere fiera. Questa campagna umanitaria di solidarietà durerà sino a fine anno e pertanto ogni cittadino potrà decidere di dare il proprio contributo alla Fondazione comunitaria del Lecchese incaricata della raccolta, versando sul codice IBAN IT28 Z030 6909 6061 0000 0003 286 e indicando quale causale “Solidarietà Armenia”. Ognuno disporrà di una ricevuta del proprio versamento che potrà detrarre e dedurre dalla dichiarazione dei redditi”.

Per favorire una conoscenza più diffusa e documentata del progetto, compatibilmente con le disposizioni sanitarie di prevenzione anti Covid-19, l’associazione è disponibile a ogni contatto con chi lo desideri, in particolare con le scuole, le istituzioni e i Comuni del territorio, non escludendo i luoghi di lavoro, le associazioni e i gruppi interessati a conoscere la storia di un popolo molto vicino a quello italiano per cultura, religione e tradizione democratica.

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