17 marzo 2021

Raoul Casadei e la Guzzi, quando a Imola il “suono” della Otto cilindri affascinò il “re del liscio”

Alla Casa dell’Aquila di Mandello Lario si legano anche il nome e la carriera sportiva di Erio Casadei, che fu campione italiano di gimkana

Raoul Casadei


(C.Bott.) Raoul Casadei e la Moto Guzzi. Un legame forte, quello tra il “re del liscio” stroncato dal Covid lo scorso 13 marzo e la Casa dell’Aquila di Mandello Lario. Fin dal primo dopoguerra - come dire, all’età di 10 anni o poco più - era solito salire sul sellino posteriore del “Falcone” di suo zio Aurelio, detto “Secondo”, fondatore nel 1928 della mitica Orchestra Casadei.

Tempo pochi anni e il mondo delle motociclette e delle corse avrebbe affascinato anche Raoul, che proprio sulla “due ruote” dello zio musicista e centauro si era ritrovato più volte a portare a tracolla gli strumenti nei viaggi verso i locali in cui l’orchestra era chiamata a esibirsi.

E così, nell’aprile 1956, con un gruppo di amici Raoul Casadei partì dalla sua Gatteo Mare, dove era nato il 15 agosto 1937, alla volta di Imola dov’era in programma la “Coppa d’oro Shell” con l’atteso debutto della “Otto cilindri” 500 della Guzzi pilotata da Ken Kavanagh.

Il “re del liscio” avrebbe detto in seguito di non aver mai dimenticato quel viaggio e quella giornata in terra imolese anche per il “suono” proprio della “Otto cilindri”, che lui stesso avrebbe poi cercato di riprodurre con i suoi strumenti musicali.

Erio Casadei


Alla Moto Guzzi, di cui quest’anno ricorre come noto il centenario di fondazione, si lega poi anche il nome di un altro Casadei, ossia di Erio, figlio di Telemaco, concessionario Guzzi per Forlì e Faenza, nella cui officina Sergio Valentini detto “Zigolo”, uno tra i più importanti gimkanisti dello scenario motociclistico italiano ed europeo, capace di dominare tra il 1958 e l’85 tutti i campionati nazionali della categoria, conobbe nel ’53 appunto Erio, già due volte campione italiano di gimkana, classe 1933, morto il 6 marzo 1956 all’età di soli 23 anni in un incidente stradale.

Fu proprio quell’incontro a scatenare in Valentini una irrefrenabile passione per quella specialità e a farlo poi dominare quella nicchia motoristica, soprattutto sul mitico “Guzzino”, per un  quarto di secolo.

Erio, invece, già nel 1949 (e nella sua prima gara) si era imposto nel campionato emiliano-romagnolo di regolarità con una Guzzi Airone Sport 250 cc.

Quella fu come detto la prima di una serie di oltre 140 vittorie ottenute nella sua pur breve carriera e in sua memoria la famiglia fece costruire all’ospedale Morgagni di Forlì un padiglione a lui intitolato, predisposto per i prelievi e le trasfusioni di sangue e in seguito affidato all’Avis forlivese. E nel 2007 nella nuova sede unificata dell’ospedale “Morgagni - Pierantoni” la direzione dell’Azienda Usl di Forlì ha intitolato a Erio Casadei l’Unità operativa di Medicina trasfusionale e il Centro di raccolta sangue.

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