26 marzo 2021

I 100 anni della Moto Guzzi e il legame tra l’Aquila e il canottaggio celebrati da "Radio24"

L’emittente radiofonica del "Sole 24 Ore" ha dedicato una puntata di “Olympia” alla Casa motociclistica e alla storia del remo mandellese

Giuseppe Moioli, classe 1927.


Marzo 2021, il mese e l’anno del centenario di fondazione della Moto Guzzi, azienda che come noto ha legato il proprio nome non soltanto ai motori ma anche allo sport e in particolare al canottaggio, disciplina di cui ha fatto letteralmente la storia.

I 100 anni dell’Aquila di Mandello Lario sono stati celebrati in questi giorni da Radio24, l’emittente radiofonica del Sole 24 Ore, con una puntata ad hoc di “Olympia”, la trasmissione sulla storia dello sport condotta da Dario Ricci e incentrata per l’occasione dapprima sul cammino delle “due ruote” prodotte dalla Casa motociclistica lariana e quindi su quello portato avanti a colpi di remo.

Ospite per la parte legata al canottaggio il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, che nel 2003 proprio nel canottaggio vinse il titolo mondiale Junior in “quattro senza” sul bacino di Schinias ad Atene, con Marco Cecchin, Luca Martin e il mandellese Martino Goretti, con il quale quell’anno conquistò anche il tricolore di categoria nel “due senza”.

Intervallati da contributi audio dell’epoca dei grandi successi olimpici della “Guzzi” di Giuseppe Moioli, Ricci e Fasoli hanno ripercorso la storia del sodalizio mandellese, soffermandosi su ciò che lo rese unico all’epoca, ovvero l’adozione del cosiddetto “sistema Carcano”, poi sdoganato in tutto il mondo e a tutt’oggi in uso.

L’ingegner Giulio Cesare Carcano, progettista della Moto Guzzi per quanto concerne le motociclette e grande appassionato di mare, a metà anni ’50 dopo aver visto i risultati degli armi mandellesi in Italia e nelle gare in giro per il mondo ideò quel sistema che poi prese il suo nome e che per il “quattro senza” e il “quattro con” prevede di avere i remi del numero uno e del numero quattro da un lato e quelli dei numeri centrali due e tre dall’altro. Il tutto per evitare lo sbilanciamento delle forze e le relative oscillazioni.

Il risultato fu che ai Giochi olimpici di Melbourne del 1956 il “quattro con” dell’Italia targato Moto Guzzi con Alberto Winkler, Romano Sgheiz, Angelo Vanzin, Franco Trincavelli e Ivo Stefanoni al timone conquistò la medaglia d’oro.

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