29 marzo 2021

Quando Vaime scrisse ai varennesi: “Basta polemiche, battiamoci per un Comune più dinamico”

Il noto autore televisivo morto ieri all'età di 85 anni era stato eletto alle amministrative del 1972 e in quella consultazione era risultato il secondo candidato più votato in assoluto

Enrico Vaime, morto domenica 28 marzo all'età di 85 anni.


(C.Bott.) Risale alle amministrative del novembre 1972 l’elezione di Enrico Vaime a consigliere comunale di Varenna. Candidato nella lista “Progresso varennese”, il grande autore televisivo, scrittore e conduttore scomparso ieri a Roma all’età di 85 anni fu uno dei tre esponenti di quello schieramento indipendente che andarono a comporre il nuovo consiglio comunale della “perla del Centrolago” unitamente ai dodici rappresentanti della lista della Democrazia Cristiana uscita vincente dalla consultazione elettorale.

Oltre a Vaime, della lista “Progresso varennese” furono eletti Gigi Fornasetti e Sigismondo Derflingher. Quest’ultimo, per la cronaca, era stato assessore dal 1958 al ’66.

Enrico Vaime - che aveva iniziato a frequentare Varenna per la sua amicizia con Marcello Marchesi, a sua volta apprezzato autore radiofonico e televisivo - ottenne in quell’occasione un lusinghiero successo personale, risultando addirittura il secondo candidato più votato in assoluto.

I votanti (in totale 546) gli attribuirono infatti 61 preferenze contro le 62 di Roberto Zardi del Pci (quest’ultimo, peraltro, non eletto) e le 59 di Giorgio Monico, primo degli eletti nella lista di maggioranza della Dc.

L’anno successivo Vaime indirizzò da Fiumelatte una sua lettera a Enzo Venini, in quegli anni direttore responsabile del periodico locale Tuttovarenna. Replicando a una precedente missiva del consigliere di maggioranza Carlo Bonati apparsa su quello stesso periodico locale d’informazione, il popolare personaggio televisivo (che tra l’altro in quelle stesse settimane aveva citato Varenna e il suo lago nello spettacolo Tv del sabato sera Hai visto mai?, di cui lui era autore insieme a Italo Terzoli) scriveva tra l’altro: “Definirsi “i migliori” mi sembra, egregi rappresentanti della maggioranza, non cristiano e neppure democratico. E’ solo democratico- cristiano”. “E’ ora di lasciare i toni trionfalistici - aggiungeva - e un po’ ridondanti che ci ricordano quelli del politico che perse le staffe forse (ma non ne sono sicuro) a causa di una nebbia molto parziale”.

“Sono finite le polemiche sulle elezioni? - concludeva Vaime - Lo spero, caro Venini, anzi lo speriamo noi della minoranza, che rappresentiamo quei cittadini che ci hanno concesso 430 voti preferenziali. Adesso è tempo di battersi su altri argomenti, per una migliore e più dinamica amministrazione comunale”.

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