28 aprile 2021

L’alpinismo e il gruppo Ragni in lutto. E’ morto a Mandello Corrado Zucchi

Aveva 84 anni. I funerali si terranno domani pomeriggio alle 15.30 nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore

Corrado Zucchi, classe 1937.


(C.Bott.) Mandello e l’alpinismo lecchese piangono Corrado Zucchi. Guida alpina, aveva 84 anni. Ad annunciare la sua scomparsa è stato questa mattina il sito Internet del gruppo Ragni della Grignetta, di cui Zucchi faceva parte.

“Ancora un grande amico e grande alpinista che se ne va”, hanno scritto i “maglioni rossi”. Per poi aggiungere: “Faceva parte di una famiglia che, evidentemente, ha nel Dna la vocazione per l’alpinismo. Anche suo fratello Annibale ha “vestito” infatti il maglione rosso e il figlio, Corrado junior, è anch’egli membro del nostro sodalizio”.

Nel  novembre 2019 in occasione della presentazione all’auditorium Testori di Palazzo Lombardia a Milano della stagione sciistica nei comprensori regionali, aveva ricevuto dal Collegio regionale guide alpine della Lombardia il diploma e l’onorificenza di guida emerita. Analogo riconoscimento era stato attribuito a suo fratello Giovanni, classe 1932, guida alpina dal 1° gennaio 1957.

Corrado era invece guida dal gennaio 1961. Nel 2005 il Collegio regionale lombardo Guide alpine presieduto da Ettore Togni aveva conferito a Zucchi un attestato con cui l’intero corpo professionale delle guide lombarde gli esprimeva i propri ringraziamenti, uniti all’augurio che, pur avendo cessato l’attività professionale, potesse ancora partecipare attivamente alla vita del Collegio stesso.

Corrado Zucchi (a destra) in una foto che lo ritrae con il fratello Giovanni.


Numerose le ascensioni effettuate da Corrado Zucchi su tutto l’arco alpino e non soltanto. Tra le altre quella del giugno 1960 allo spigolo est della Torre Venezia in Dolomiti, fino ad allora inviolato. Suoi compagni d’avventura furono altri due mandellesi, Giorgio Redaelli (classe 1935) e Pierlorenzo Acquistapace, il “Canela”. Ad accompagnarli Domenico Degani, detto “Jolly”.

“Affrontammo quattro giorni di parete estrema - ricordava qualche tempo fa Redaelli, il “re del Civetta” - due dei quali soltanto per superare gli 80 metri di una placca. Come dimenticare, poi, quel lungo terzo bivacco da brividi a causa di un temporale che ci accompagnò per un’intera notte? L’indomani raggiungemmo comunque la cima, dopo avere evitato gli ultimi strapiombi con una traversata sulla sinistra”.

E' il 1960. Da sinistra Domenico Degani,  Corrado Zucchi, Pierlorenzo Acquistapace e Giorgio Redaelli.


“Sono le 14 del 20 giugno - si legge nel libro Momenti di vita scritto dallo stesso Giorgio Redaelli e pubblicato nel 2004 - e siamo riuniti tutti e tre sulla vetta, più bagnati che soddisfatti, mentre un bel sole ci riscalda e in parte ci asciuga. Con tutta la buona volontà e senza risparmio di energie la nostra via è stata ultimata anche se non com’era nel progetto iniziale… Però per noi che l’abbiamo vissuta e sofferta costituisce comunque una valorosa conquista”.

I funerali di Corrado Zucchi, che lascia la moglie Serafina e i figli Francesca e Corrado, si terranno domani alle 15.30 nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore. Le esequie saranno precedute dalla recita del rosario.

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